Delmastro: tossicomani in comunità, così svuotiamo le carceri

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È questa l'idea lanciata dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, in un'intervista al Messaggero. Un'iniziativa "condivisa" dal governo, spiega, e soprattutto dal ministro Carlo Nordio, che nasce dall'intenzione "sempre rivendicata da Giorgia Meloni di raggiungere non solo la certezza della pena ma anche un'offerta di maggiori garanzie ai cittadini"

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Risolvere il sovraffollamento carcerario italiano spostando i detenuti tossicodipendenti in strutture e comunità protette loro dedicate. È questa l'idea lanciata dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, in un'intervista al Messaggero. Un'iniziativa "condivisa" dal governo, spiega, e soprattutto dal ministro Carlo Nordio, che nasce dall'intenzione "sempre rivendicata da Giorgia Meloni di raggiungere non solo la certezza della pena ma anche un'offerta di maggiori garanzie ai cittadini". "Sto lavorando ad un provvedimento che immagina di coinvolgere il terzo settore, quelle comunità chiuse in stile Muccioli (San Patrignano ndr), per costruire un percorso alternativo alla detenzione", ha detto Delmastro. "Le carceri italiane sono ampiamente sovraffollate. Secondo gli ultimi dati - risalenti a febbraio - a fronte di una capienza regolare di 51.285, i detenuti sono 56.319. E di questi, stando alla relazione annuale al Parlamento, il 30% sono tossicodipendenti", ha ricordato il sottosegretario, osservando che "serve un cambio di prospettiva". "Sto limando i dettagli ma c'è totale condivisione. Il ministro Nordio è d'accordo". "Però è un percorso da condividere con il terzo settore - ha aggiunto -. E con le Regioni che hanno la delega alla Sanità e dovranno certificare le cooperative e controllarne la gestione. Con loro e con la magistratura di sorveglianza aprirò un tavolo di dialogo". 

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