Iran, Tajani: 'Esecuzione Shekari punto non ritorno, Teheran dia segnali moderazione'
L'esecuzione della condanna a morte di Mohsen Shekari, impiccato l8 dicembre per avere partecipato alle proteste di piazza in Iran, segna "un punto di non ritorno, il giorno più nero, in cui si è passati a quello che l'Italia condanna da sempre, con forza, in tutto il mondo". Lo scrive in un intervento per "La Stampa" il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che esprime lo "sgomento per questa decisione, siamo sgomenti di fronte al fatto che il boia possa tornare in azione contro altri manifestanti iraniani". "Come ho detto nel corso della manifestazione contro la pena di morte, nessuno può arrogarsi il diritto di togliere la vita ad un essere umano. La Stampa ha sollevato in questi giorni il caso di Fahimeh Karimi, una giovane madre arrestata e "scomparsa" ormai da giorni, non rintracciabile dalla sua famiglia e da chi prova ancora ad occuparsi di diritti umani in Iran. Questa donna non può scomparire nel nulla - sottolinea il titolare della Farnesina - Anche il suo caso, impone al nostro Governo una riflessione ancora più approfondita sulle prossime scelte da compiere nei confronti di Teheran. La nazione italiana vanta un'antica e profonda consuetudine di relazioni con l'Iran, fondata su un'amicizia solida fra i due popoli. Proprio per questo non bisogna esitare a parlarsi con franchezza quando è necessario".