Il leader azzurro: "Scendo di nuovo in campo. Saremo noi a ottenere più voti e intestarci la premiership". Il segretario del Pd: "Vogliamo sapere se coloro che hanno fatto cadere il governo Draghi lo hanno fatto su mandato di una potenza straniera che oggi aggredisce e con cui non possiamo avere buoni rapporti". Nel M5s, pressing per il terzo mandato: Conte smentisce aut aut di Grillo. Intanto il Movimento chiude al Pd. Martedì nuovo vertice leader centrodestra, resta su tavolo nodo centristi
Salvini: "Noi con Nato ma per buoni rapporti con Putin"
"La politica internazionale prescinde dai governi", noi siamo europeisti e atlantisti ma questo "non significa non voler buoni rapporti con Putin. La guerra prima o poi finirà e chi ha sbagliato pagherà". Così il segretario della Lega Matteo Salvini ai microfoni di Radio 24.
Salvini: "Ombre russe dietro crisi? Fesserie"
"Fesserie, sono fesserie. Io ho lavorato e lavoro per la pace, contro una guerra che sta provocando morti e problemi economici per tutti". Così il leader della Lega Matteo Salvini, ai microfoni di Radio24, risponde a chi gli domanda di un retroscena, oggi su La Stampa, circa presunti contatti tra il suo consulente Antonio Capuano e funzionari dell'ambasciata russa a fine maggio per avere informazioni riguardo al sostegno al governo Draghi.
Salvini: "Lega affidabile per tutti e per alleati Meloni-Berlusconi"
"Io sono un alleato affidabile per gli italiani, per la Meloni, per Berlusconi. La Lega guida tre quarti delle regioni italiane, più affidabili di così...". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini ai microfoni di Radio24.
Salvini: "Meloni premier? Perché no, scelgono italiani"
"E perché dovrei? Se la Lega prende un voto in più l'indicazione la darà Salvini, se Berlusconi prenderà un voto in più l'indicazione la darà lui". L'ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini alla domanda se ha nulla in contrario all'ipotesi che Giorgia Meloni diventi il prossimo presidente del Consiglio, ospite di Radio 24. E ha aggiunto: "Lasciare la scelta agli italiani e non a logiche di partito, a strane alchimie e algoritmi, più semplice di così? Poi non c'è nessuna vittoria scontata il 25 settembre: 66 milioni di italiani decideranno se il futuro è quello del Pd, dei 5 Stelle o quello della Lega e del centrodestra".
Gelmini: "Calenda parla alle imprese. Siamo in sintonia"
"Il centrodestra è al suo triste epilogo. Ora è Calenda a parlare chiaro e a rivolgersi alle imprese. Ma non sono io che mi sono 'spostata', e' Forza Italia che si è omologata alla destra-destra". Lo dice la ministra Mariastella Gelmini in un'intervista a Il Messaggero.
Salvini: "No vittorie scontate, su premier decidono italiani"
"E' passata la linea del buonsenso. Non e' passata la linea Meloni, Salvini, o Berlusconi, chi prende un voto in più avrà l'onere e l'onore di guardare il Paese. Mentre a sinistra non si capisce niente noi stiamo pensando al programma". Così il segretario leghista Matteo Salvini a 'Radio 24'. "E perché dovrei?", risponde a chi gli chiede se sarebbe eventualmente contrario a un incarico a Giorgia Meloni. "Se la Lega prende un voto in più l'indicazione sarà Matteo Salvini, se FI sarà Silvio Berlusconi - aggiunge -. Decideranno gli italiani. Non c'è nessuna vittoria scontata. Parlerò anche a Ferragosto agli italiani che non votano, c'è tanta gente che è depressa e delusa". "Al tavolo del programma ci sono due tecnici per ciascun movimento", spiega.
Fedriga: "Stop alla propaganda, ora programmazione"
Sostiene che la politica deve essere "lungimirante", che "da propaganda debba diventare programmazione" e spera che "l'intero centrodestra sappia costruire un programma che non dica che cosa farà il giorno dopo le elezioni, ma come vuole lasciare il paese dopo cinque anni". Così, in un'intervista al Corriere della Sera, Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni. Riguardo alla caduta del governo Draghi, Fedriga sostiene di essere "dispiaciuto", ma che "dopo l'operazione dei 5 Stelle, era diventata inevitabile". Poi aggiunge: "Non c'è dubbio che la caduta del governo crei instabilità nel sistema. Ma rispetto a una mia previsione iniziale che era molto buia, credo che Draghi e il presidente Sergio Mattarella siano riusciti a dare continuità ai lavori, una continuità che non è soltanto di ordinaria amministrazione. Penso che il lavoro dei due presidenti ci abbia messo al riparo dai pericoli".
Casini: "Italia non sia anello debole dell'Occidente"
"La classe politica italiana dovrebbe chiedersi se è consapevole del momento storico che stiamo vivendo. E non solo per la crisi economica e sociale ma perché siamo dentro a una rivoluzione geopolitica che ci coinvolge sotto il profilo militare, sotto quello energetico e sotto quello alimentare". Lo dice Pier Ferdinando Casini in un'intervista a Il Messaggero. Poi avverte: "L'Italia rischia di essere l'anello fragile di un Occidente debole". Sulle elezioni, Casini spiega: "I sondaggi danno favorito il centrodestra, ma la campagna elettorale è lunga. In questi due mesi può accadere di tutto. Una sola riflessione: le ammucchiate senza contenuti non servono, bisogna dare agli italiani una proposta credibile e convincente".
Bugani va con Bersani: "Nel M5s manca un percorso"
"Articolo 1 è un piccolo partito fatto però da idee chiare e limpide. Mi tuffo in questo progetto insieme a tutto il gruppo bolognese che lavora con me da tantissimi anni. Mi piacciono le sfide. Entrai nel Movimento nel 2005 quando eravamo solo 4 amici al bar". Lo dice Max Bugani, assessore a Bologna, in un'intervista al Corriere della Sera, annunciando il suo addio al M5s.
Lo scrittore Desiati: "La politica ascolti gli Spatriati"
"Come mai i giovani di un Paese che viene visto nel mondo come il luogo migliore per vivere, grazie al clima, alla bellezza della natura e del suo patrimonio artistico, sono costretti ancora ad emigrare come succedeva un secolo fa?" Se lo chiede, in un'intervista a 'Repubblica', lo scrittore Mario Desiati, vincitore del premio Strega con 'Spatriati' (Einaudi). Di questi ragazze e ragazzi costretti ad andare "nessuno ne parla. E invece dovrebbero essere il centro del dibattito politico del nostro Paese". Lo scrittore individua nel lavoro, il primo tema: "Parlo di una cosa che conosco bene, per esempio: del mondo dell'editoria. Per anni alcuni hanno accettato che il lavoro non fosse pagato, o fosse pagato molto poco. E lo hanno accettato perché veniva loro detto, anche implicitamente, che la passione fosse una leva per abbassare il compenso. Quel silenzio non è stato assolutamente una colpa. Ed è lo stesso che è accaduto anni dopo in tutto il mondo del lavoro, quando i contratti precari sono stati mutuati proprio dall'editoria".
Berlusconi: Meloni ha le carte per guidare il governo
Silvio Berlusconi è soddisfatto di quanto emerso nel vertice del centrodestra perché dalla riunione "esce unito, non sui posti ma sulle idee, sul programma, sui progetti per l'Italia e anche sui criteri per indicare il candidato premier". Il leader di FI coglie l'occasione di un'intervista a Qn per chiarire che non ci sono veti sulla Meloni premier: "Giorgia Meloni, come Matteo Salvini, come tanti esponenti di Forza Italia e degli altri partiti della coalizione, ha tutte le carte in regola e l'autorevolezza per guidare un governo di alto profilo, credibile nel mondo, saldamente legato all'Europa e all'Occidente". "Le tre grandi forze politiche del centrodestra sono tutte necessarie numericamente per vincere e politicamente per governare - sottolinea Berlusconi -. Quindi non ha senso valutarle sulla base di sondaggi. Esiste la parte proporzionale perché siano gli elettori a misurare il peso dei singoli partiti". Parlando delle fuoriuscite da FI poi, si dice "amareggiato, sia per la scelta che per il metodo che hanno voluto seguire". Con riferimento a Brunetta, Gelmini e Carfagna, "ho continuato ad illudermi fino all'ultimo che prevalessero le ragioni della coerenza ed anche della convenienza. Hanno rinnegato non me, ma i loro elettori, la loro storia, la loro vita", afferma Berlusconi, e aggiunge: "L'idea di un centro disancorato dal centro-destra porta ovviamente a creare un finto centro, alleato alla sinistra. Il contrario di quello che accade in Europa, di quello che chiede il Ppe. L'idea di una coalizione che vada da Calenda e dalla Bonino all'estrema sinistra di Speranza certamente mi preoccupa ma al tempo stesso mi fa sorridere".
Elezioni, Letta: centrodestra non esiste più ora è destra-destra
"Il centro non esiste più nella destra del nostro paese che, dopo il vertice di oggi, è diventata destra-destra. Se vincono loro, Mario Draghi passerà la campanella a Giorgia Meloni". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, parlando alla Festa dell'Unita di San Miniato. "Credo nella rimonta - ha aggiunto - e il 25 settembre la grande vittoria finale".
Elezioni politiche, le alleanze possibili: con Pd-M5S insieme più seggi al centrodestra
In vista del voto del 25 settembre, un’analisi Quorum/YouTrend per Sky TG24 configura tre possibili scenari. Mentre il blocco del centrodestra rimane sempre formato da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e partiti di centro, la composizione di Camera e Senato varia soprattutto in base alle scelte dei dem e dei pentastellati. L'ANALISI
Il Senato boccia la parità di genere nel linguaggio istituzionale
La proposta della senatrice pentastellata Maiorino che puntava a introdurre nel Regolamento "l'utilizzo di un linguaggio inclusivo" è stata votata a scrutinio segreto e ha ottenuto nell'aula di Palazzo Madama 152 voti favorevoli, 60 contrari e 16 astenuti. Rabbia di M5s e Pd: "Persa una grande occasione". Astensione di Fdi. L'APPROFONDIMENTO
Dl aiuti bis, incontro tra governo e sindacati. Draghi: "Non abbandoniamo lavoratori"
È durata poco più di un’ora la discussione tra esecutivo e parti sociali su cosa includere nel decreto che Draghi vorrebbe rendere esecutivo prima della pausa estiva. Allo studio una rivalutazione delle pensioni e la proroga del taglio delle accise e dello sconto in bolletta. Complicata invece una tassa sugli extraprofitti allargata anche ad aziende non energetiche, “anche se ci hanno detto che verrà fatta una verifica”, ha commentato il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri. L'ARTICOLO COMPLETO
Vertice di centrodestra, alleati trovano l'accordo: chi prende più voti indica il premier
Secondo quanto emerge a summit in corso, ogni partito correrà con il proprio capo politico e chi prenderà piu' voti indicherà il candidato presidente del consiglio da sottoporre al Capo dello Stato in caso di vittoria delle elezioni. Ogni forza politica della coalizione andra' alle elezioni con il proprio simbolo. L'ARTICOLO COMPLETO