Quirinale, Letta: "Nome condiviso in 72 ore. Mattarella il massimo, parlerò con Salvini"

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Confronto Letta-Conte-Speranza: "Tavolo con tutti su alto profilo". Il segretario del Pd: "Chiederò a centrodestra posizione su Draghi".  Il leader dei pentastellati: "Stop Berlusconi passaggio importante", ora "ampio dialogo per candidato condiviso". Spunta il nome di Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio ed ex ministro del Governo Monti

Ancora tutto da decidere a un giorno dall’inizio delle votazioni per eleggere il prossimo Capo dello Stato. Il centrosinistra va verso la scheda bianca alla prima tornata. E il segretario del Pd, Enrico Letta, anticipa: "Martedì o mercoledì nome condiviso da tutti". "Draghi è una delle ipotesi sul tavolo", aggiunge, "ne parleremo con gli alleati e con i rappresentanti di centrodestra". Sergio Mattarella? "Sarebbe il massimo, la soluzione ideale e perfetta, sarà uno dei temi di cui parlerò con Salvini (oggi, ndr)". Mentre il Presidente M5s, Giuseppe Conte, in assemblea con i grandi elettori pentastellati invita al dialogo, per "individuare un candidato di alto profilo largamente condiviso, che garantisca l'unità del Paese". Intanto nella tarda serata di sabato è emerso anche il nome di Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio ed ex ministro del Governo Monti, come candidato. È "il mio profilo ideale", ha detto lo stesso Letta all'assemblea dei grandi elettori del Pd. Intanto, anche nel centrodestra continuano le trattative (LO SPECIALE - IL SONDAGGIO - LE CURIOSITÀ).

Letta: "Altre candidature centrodestra faranno fine di Berlusconi"

Nella mattinata di lunedì, alla Camera, si sono incontrati i leader del centrosinistra - Letta (Pd) e Speranza (Leu) - e del M5S Giuseppe Conte, che al termine del vertice hanno rilasciato una dichiarazione congiunta nella quale auspicano "candidati di alti profilo" e dicono di aver "preso atto con soddisfazione del venir meno della candidatura più rappresentativa dell'intero centrodestra", ovvero della rinuncia di Silvio Berlusconi. E proprio sul centrodestra, Letta incalza: "Venuto giù quel nome è caduto l'abbaglio. Ulteriori candidature di centrodestra faranno la stessa fine di quella di Berlusconi".

 

Conte: "No veti a candidati centrodestra, ma tenere asticella alta"

Mentre Conte ha affermato durante l'assemblea serale con i grandi elettori del M5s: "Il venir meno della candidatura del fondatore del centrodestra è un passaggio politico è importante. Il M5s lo ha chiesto con fermezza per procedere più speditamente". Ma aggiunge anche:  "Non abbiamo remore a considerare una candidatura che possa venire dalle forze di centrodestra. Non è il momento di appoggiare candidati di bandiera che rischiano di non rientrare nel quadro che abbiamo identificato. Noi non vogliamo dare patenti di legittimità a qualsivoglia forza politica. Nessun veto ma chiaramente le nostre proposte pretendono di mantenere alta un'asticella".

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Conte: un nuovo governo va sottoposto a voto iscritti M5s

Il leader pentastellato ha anche sottolineato che "un nuovo esecutivo sarebbe sottoposto al voto degli iscritti. Democrazia diretta è un pilastro anche del nuovo corso. I giornali cambiano le pedine dell'Esecutivo come se niente fosse, ma è prospettiva insidiosa per il Paese. Se non ce lo diciamo prendiamo in giro i cittadini".  Poi conte ha proseguito: "In questo momento bisogna preservare l'azione di governo. Dobbiamo preservare Draghi da chi lo tira per la giacchetta e sostenerlo nei compiti gravosi a cui si è impegnato a dare risposta".

Nei prossimi giorni "nome condiviso da tutti"

Tornando al dialogo tra le forze di centrosinstra, "con i 5 stelle e Leu, insieme possiamo essere incisivi. È un rapporto positivo, costruttivo, che proseguirà in questi giorni. Insieme abbiamo deciso e comunicato un impegno a parlare con tutte le forze politiche. Un percorso per arrivare martedì o mercoledì a un nome condiviso da tutti", ha detto Letta, ai grandi elettori Pd, guardando ai prossimi giorni. Nelle prossime ore verranno promossi "i confronti necessari per arrivare ad un tavolo con tutti i gruppi parlamentari" al fine di individuare il nome condiviso. Inoltre, come precisato in una nota, "si è deciso che le delegazioni congiunte di M5s, Pd e LeU siano convocate in via permanente".

Riunione Italia viva lunedì mattina

Anche i “grandi elettori” di Italia viva si riuniranno lunedì mattina alle 9. Ad annunciarlo è il leader Matteo Renzi a Mezz’ora in più. Ma la “riunione decisiva” si terrà “martedì sera. Penso che difficilmente venga fuori un nome prima. Al momento è tutta tattica". In questa votazione, ammette il leader di Italia viva, “ho un ruolo minore, questo mi consente di dare qualche suggerimento. L'altra volta la presidenza di Mattarella è stata frutto di una scelta col Pd, abbiamo fatto noi i kingmaker”. Su un’eventuale candidatura di Draghi, Renzi afferma: "La prima possibilità è che si vada su un presidente o una presidente che garantisca Draghi a Palazzo Chigi, perché di perderlo non possiamo permetterci. L'alternativa è una scelta politica", aggiunge. Sui nomi che sono emersi, dichiara: "Casini sicuramente quando ha fatto il presidente della Camera lo ha fatto bene. Viene fuori sui giornali che è una delle personalità a cui si pensa. Andrea Riccardi? Una persona straordinaria, gli voglio molto bene, ha fatto benissimo il ministro, ma credo che non abbia nessuna possibilità di essere eletto". Commentando la rinuncia di Berlusconi al Colle, dice: "Chi vuole bene a Berlusconi avrebbe dovuto fermarlo prima. Credo abbia sbagliato a credere al suo cerchio magico. La sua candidatura è dal primo giorno che non esiste. Non aveva i numeri”, conclude. Renzi assicura assicura che ci sono "numerosi" profili in corsa per la presidenza della Repubblica. Non si sbilancia sui nomi, ma ne tratteggia i profili: il nuovo capo dello Stato potrebbe essere tra gli ex presidenti delle Camere, personalità della Corte costituzionale o della società civile, di destra o di sinistra - "ma al Quirinale deve rappresentare tutti" - e possibilmente "europeista e atlantista".

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Salvini: "Certi che non ci saranno veti dalla sinistra"

Intanto anche il centrodestra, dopo la rinuncia di Berlusconi, "è al lavoro nella certezza che - nell'interesse del Paese - da sinistra non ci saranno No o veti incrociati come avvenuto fino a ieri - dice il leader della Lega Matteo Salvini - Siamo pronti a proporre donne e uomini di altissimo profilo".

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