M5S, Grillo: "Conte non ha esperienza, indico voto su Rousseau per il comitato direttivo"

Politica

Il co-fondatore del Movimento ha risposto all'ex premier che nella conferenza stampa di ieri lo aveva esortato a decidere "se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il padre padrone" che ne contrasta l'emancipazione. "Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco", ha scritto Grillo sul suo blog

"Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco”. Sono le parole che Beppe Grillo ha scritto sul suo blog, in un post dal titolo Una bozza e via, commentando la sfida lanciatagli da Giuseppe Conte nella conferenza stampa di ieri. “Conte, mi dispiace, non potrà risolvere i nostri problemi perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione", ha scritto il co-fondatore del Movimento rompendo con l’ex premier. Grillo ha inoltre indetto la votazione su Rousseau per l'elezione del comitato direttivo.

Grillo: "Indico voto su Rousseau per Comitato Direttivo"

"Ho chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento della votazione per l'elezione del comitato direttivo sulla Piattaforma Rousseau e lui ha accettato. Chiederò, poi, al neo eletto comitato direttivo di elaborare un piano di azione da qui al 2023". È la conclusione che Beppe Grillo comunica dal suo blog agli iscritti 5S. "Il voto su qualsiasi altra piattaforma, infatti, esporrebbe il Movimento a ricorsi in Tribunale per la sua invalidazione, essendo previsto nell'attuale statuto che gli strumenti informatici attraverso i quali l'associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti sono quelli di cui alla Piattaforma Rousseau, e che la verifica dell'abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti sono effettuati in via automatica dal sistema informatico della medesima Piattaforma Rousseau", ha spiegato Grillo. La critica è rivolta allo statuto proposto da Conte: "Basta rincorrere falsi miti, illusioni o principi azzurri che possano salvarci". 

L ex presidente del consiglio, Giuseppe Conte,  durante una conferenza sul futuro del Movimento 5 Stelle, Roma, 28 giugno 2021. ANSA/FABIO FRUSTACI

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"Mi sento circondato dai tossicodipendenti"

"Mi sento così: come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo", scrive ancora Grillo sul suo blog. "Conte - aggiunge il garante dle Movimento - può creare l'illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema. Il consenso è solo l'effetto delle vere cause, l'immagine che si proietta sullo specchio".

Giuseppe Conte, Beppe Grillo

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"Le organizzazioni orizzontali come la nostra per risolvere i problemi non possono farlo delegando a una persona la soluzione perché non sarebbero in grado di interiorizzarla quella soluzione e di applicarla”! prosegue Grillo nel post. “Deve essere avviato un processo opposto: fare in modo che la soluzione decisa, in modo condiviso, venga interiorizzata con una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti e non di una sola persona”. Solo questa secondo l’ex comico è la strada per salvare il M5S. 

Le reazioni nel M5s 

Già ieri dopo la fine della conferenza stampa dell'ex premier, nell’entourage di Grillo circolava la voce che quel "prendere o lasciare" messo sul tavolo da Conte sul nuovo Statuto da lui stesso forgiato, a Grillo non fosse piaciuto. L'ex premier ha spiegato che è stato Grillo a chiamarlo per "salvare" un M5S "dilaniato", ha rassicurato l'ex comico sul ruolo del Garante e solo su quello. Ha precisato che lo scudo legale, punto piuttosto "caro" a Grillo, non ci sarà. Ha fatto appello alla comunità del Movimento, quasi dividendola dalle volontà del co-fondatore. E quando Conte ha invitato Grillo a scegliere tra l'essere un "padre generoso" o un "padre padrone" le sue parole sono arrivate come un ultimatum.

Il tentativo di mediazione

È a quel punto che sono entrati in campo due mediatori: Luigi Di Maio e Roberto Fico. Entrambi sono intervenuti in serata, per diffondere ottimismo. Il ministro degli Esteri ha invitato tutti a remare nella stessa direzione. Tra i big sono loro, innanzitutto, a volere che nel Movimento coesistano Grillo e Conte. Mentre tra i gruppi ormai, regna il disorientamento. I "contiani", in numero folto soprattutto a Palazzo Madama, non disdegnerebbero certo di andare con Conte in un partito ex novo. "E chissà che senza Grillo non avremmo anche più voti...", spiega una fonte che ha dimestichezza con l'ex premier. Ma lo strappo genererebbe un'automatica scissione. E l'alleanza Pd-M5S potrebbe implodere in poche settimane e potrebbe essere sostituita da un sodalizio tra i Dem e una - al momento solo ipotetica - lista Conte.

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