Tra i temi discussi rilancio dell'economia, scuola, vaccini e green economy. I colloqui ripartono domani coi grandi partiti. Mercoledì il turno di parti sociali e autonomie locali. Salvini: "Proporremo modello Bertolaso per vaccinazioni". FdI assicura i voti ai provvedimenti che riterrà giusti. Zingaretti blinda l'esecutivo Draghi e apre al congresso Pd. M5s al voto su Rousseau il 10-11 febbraio per decidere se appoggiare l'ex presidente della Bce
Rosato: "Chi mette veti e paletti li rimuova"
"Penso che sia necessario che vengano rimossi i veti e i paletti che qualche partito sta mettendo in maniera quasi provocatoria e si faccia fare a Draghi un lavoro serio per questo Paese". Lo ha detto a 'L'Aria che tira' su La7 Ettore Rosato, presidente di Italia via. "Matteo Salvini sta facendo politica. C'è stato un appello di Mattarella a tutti i partiti per dare una mano al Paese in questa fase difficile e Salvini sta rispondendo sì con un'intelligenza politica che bisogna riconoscergli", ha aggiunto il vice presidente della Camera a proposito del leader della Lega.
Rosato: "Posizione Lega di grande importanza"
"Matteo Salvini sta rispondendo con intelligenza. Non ci vedo niente di strano, anzi credo che sia necessario che vengano rimossi paletti e veti e si faccia fare a Draghi il suo lavoro". Lo ha detto il coordinatore di Iv e vicepresidente della Camera, Ettore Rosato a L'Aria che Tira su La7. "Le posizioni che sta assumendo la Lega sono di grandissima importanza. E lo stesso quello che sta facendo il M5s. Stiamo rendendo i sovranisti marginali nello schieramento politico", ha detto ancora Rosato che a proposito di governo tecnico o politico dice "sarà come preferisce Draghi. Mi sembra che ci sono molte pressioni per un governo politico ma noi non ci aggiungiamo".
Mirabelli: "Lo sosteniamo con nostre proposte"
"Come Pd dovremo discutere nei prossimi mesi sulla nuova situazione. Adesso, però, credo che sia bene concentrarsi sul governo e sulla sua azione e fare in modo che le ragioni e le proposte del Pd vivano in questa fase. Poi discuteremo con grande tranquillità ma il congresso è
previsto tra due anni. Ora siamo di fronte ad una situazione che necessita di un tagliando ma non credo che siamo di fronte a una situazione fallimentare che richieda un congresso. Il Pd nel 2019 era un partito totalmente ininfluente sul piano istituzionale, oggi no. La discussione da fare, quindi, non si risolve per forza con un congresso: decideremo insieme con il Segretario le modalità della discussione, ma non vorrei che si confondessero i piani. Non siamo più il partito del 2019 che sembrava condannato all'ininfluenza e aveva subito una scissione. Oggi il Pd è in campo e anche le ultime elezioni amministrative lo hanno mostrato. Siamo un partito che vuole crescere e deve discutere della nuova fase ma l'idea che serva un congresso di emergenza non mi pare attuale". Così Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd, a Sky Start.
previsto tra due anni. Ora siamo di fronte ad una situazione che necessita di un tagliando ma non credo che siamo di fronte a una situazione fallimentare che richieda un congresso. Il Pd nel 2019 era un partito totalmente ininfluente sul piano istituzionale, oggi no. La discussione da fare, quindi, non si risolve per forza con un congresso: decideremo insieme con il Segretario le modalità della discussione, ma non vorrei che si confondessero i piani. Non siamo più il partito del 2019 che sembrava condannato all'ininfluenza e aveva subito una scissione. Oggi il Pd è in campo e anche le ultime elezioni amministrative lo hanno mostrato. Siamo un partito che vuole crescere e deve discutere della nuova fase ma l'idea che serva un congresso di emergenza non mi pare attuale". Così Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd, a Sky Start.
Serracchiani: "Pd punto fermo in mondo trasformista"
"Il nostro faro è la salvezza del Paese senza calcoli di partito. Siamo un punto fermo in un mondo politico trasformista". Così la presidente della commissione Lavoro della Camera, Debora Serracchiani, in un'intervista al Piccolo. "In questi mesi - riprende l'esponente dem - il Pd ha aiutato lo sviluppo di una coscienza europeista di tutta la maggioranza, anche grazie al lavoro di Conte, che ha fatto comprendere all'Ue che questa crisi non poteva essere affrontata limitandosi a tenere a bada i conti. Ora Draghi può essere la chiave per l'utilizzo migliore delle risorse del Recovery Plan". Riguardo a un'eventuale alleanza organica tra Pd e M5s, Serracchiani ha detto che "dobbiamo consolidare il nuovo governo e lavorare insieme salvaguardando il patrimonio positivo del precedente governo. Vedremo dove queste convergenze ci porteranno".
Governo Draghi, Salvini: “Meloni non si isoli”. Lei replica: "Non governo con Pd e M5s"
Dopo il primo giro di consultazioni, Lega e FdI hanno manifestato posizioni molto differenti. Il leader del Carroccio apre all’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce: “È il momento della responsabilità e del coraggio, non della paura”. Fratelli d’Italia ha annunciato che invece starà all’opposizione. E Meloni dice: “È molto più utile per il bene del Paese che stiamo fuori”. LA NOTIZIA
Ciriani: "Da Fdi impegno per Italia senza voler posti"
"Non c'è un pregiudizio personale nei confronti del presidente incaricato Mario Draghi, ma piuttosto c'è un'esigenza di chiarezza e di coerenza. In questi anni Fratelli d'Italia ha sempre fatto un'opposizione responsabile, votando quei provvedimenti utili per il Paese e per gli italiani. Per noi si può essere utili alla Nazione anche rimanendo all'opposizione senza chiedere posti di governo. Ecco, quando si tratta degli interessi generali dell'Italia noi ci siamo, ma non possiamo partecipare a un governo che mette insieme il M5s, il Pd e pezzi del centrodestra anche perché una maggioranza con dentro tutti non funzionerà, così come quella gialloverde e poi giallorossa. Infatti, quando si mettono insieme partiti troppo diversi l'esito è la paralisi del governo. È un film che abbiamo già visto e non crediamo sia il caso di insistere". Lo dice il capogruppo dei senatori di Fratelli d'Italia, Luca Ciriani, in collegamento con UnoMattina.
Bettini: "Mai dichiarato frasi su Renzi"
"Dispiace che da una conversazione telefonica informale, occasionale e volta, come mi era stato detto, a costruire un mio profilo strettamente personale sia venuto fuori una sorta di ritratto-intervista non troppo benevolo nei miei confronti (ma questo ci sta) insieme a frasi virgolettate nei riguardi di Matteo Renzi che mai ho dichiarato. Dispiace, anche perché Antonello Caporale è un bravissimo giornalista con il quale intrattengo da anni una amicizia. Con Renzi, dopo la crisi da lui provocata, ho un dissenso politico molto forte. Ma mai, sottolineo mai, mi sono lasciato andare, in tutte le mie esternazioni pubbliche, ad attacchi personali e a forme di odio politico. Ne' il mio stile di comportamento ha potuto incoraggiare qualcuno a perseguire la strada dell'insulto e del disprezzo, abbandonando quella di un confronto anche aspro ma esclusivamente politico". Così Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale del Pd, in merito a un suo colloquio pubblicato oggi dal Fatto Quotidiano.
Consultazioni, Draghi giunto alla Camera
Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi è giunto a Palazzo Montecitorio, dove nel pomeriggio avrà inizio il secondo giorno di consultazioni per la formazione del nuovo governo.
Ciriani: "Impegno FdI per Italia senza chiedere posti"
"Non c'è un pregiudizio personale nei confronti del presidente incaricato Mario Draghi, ma piuttosto c'è un'esigenza di chiarezza e di coerenza. In questi anni Fratelli d'Italia ha sempre fatto un'opposizione responsabile, votando quei provvedimenti utili per il Paese e per gli italiani. Per noi si può essere utili alla Nazione anche rimanendo all'opposizione senza chiedere posti di governo. Ecco, quando si tratta degli interessi generali dell'Italia noi ci siamo, ma non possiamo partecipare a un governo che mette insieme il M5s, il Pd e pezzi del centrodestra anche perché una maggioranza con dentro tutti non funzionerà, così come quella gialloverde e poi giallorossa. Infatti, quando si mettono insieme partiti troppo diversi l'esito è la paralisi del governo. È un film che abbiamo già visto e non crediamo sia il caso di insistere". Lo dice il capogruppo dei senatori di Fratelli d'Italia, Luca Ciriani, in collegamento con UnoMattina.
Messina: "Con Draghi spread tra 50-60 punti"
"Un governo Draghi può accelerare la crescita del nostro Paese e portare lo spread a 50-60 punti". Lo ha detto il consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso di una intervista a Bloomberg Tv. "Tutto ciò - ha aggiunto - sarà molto positivo per l'Europa intera e non solo per l'Italia. Sarà positivo anche per il comparto bancario".
Delmastro (FdI): "Prende forma maggioranza anomala"
"Quella che sta prendendo forma è una maggioranza anomala che sta costruendo un governo senza sapere quale sia il programma né se ci saranno ministri tecnici o politici. Un governo che non transita dalla volontà popolare e che ha le stesse debolezze dei governi passati. Per Fratelli d'Italia bisogna andare al voto proprio come succede in tutta Europa". Così Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d'Italia intervenendo a Rainews24.
Ecco il programma delle consultazioni di oggi
Ecco il programma di oggi del secondo giro di consultazioni con il premier incaricato, Mario Draghi e i gruppi parlamentari, che si concluderanno domani. Si parte dalle ore 15 alle 15.15 con il gruppo Misto della Camera-minoranze linguistiche. Dalle 15.30 alle 15.45, Maie-Movimento italiani all'estero-Psi (componente gruppo Misto della Camera). Dalle 16 alle 16.15, Azione, +Europa-Radicali (componente gruppo Misto della Camera) e +Europa, Azione (componente gruppo Misto del Senato). Dalle ore 16.30 alle 16.45, Noi con l'Italia-Usei-Cambiamo!-Alleanza di centro (componente gruppo Misto della Camera) e Idea-Cambiamo! (componente gruppo Misto del Senato). Dalle 17 alle 17.15 Centro democratico- Italiani in Europa (componente gruppo Misto della Camera). E si chiude alle 17.30 fino alle 18 con il gruppo per le Autonomie (Svp-patt,Uv) del Senato.
Ad Intesa: "Priorità siano crescita Pil e riforme"
Per il nuovo governo italiano, alla cui costituzione sta lavorando l'ex presidente della Bce Mario Draghi, le priorità devono essere "un'accelerazione della crescita del Pil, riforme e un piano per usare i fondi di Next Generation EU". Le indica, in un'intervista a Bloomberg Tv, l'ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che ha detto di credere che il governo possa raggiungere questi obiettivi e portare "lo spread a 50-60 punti base". Questo, ha sottolineato il banchiere, "sarà positivo per il settore bancario e anche per l'Europa, non solo per l'Italia". "Il nostro Paese", ha ricordato Messina, "ha fondamentali molto forti". Sul fronte della crescita, ha aggiunto l'ad di Intesa Sanpaolo, è importante lavorare a una che sia "inclusiva" e un altro tema da affrontare in seconda battuta è quello "della sostenibilità del debito nel futuro".
Furlan: "Non abbiamo paura delle riforme"
"Nei momenti difficili il sindacato ha sempre dato dimostrazione di grande responsabilità. Noi vogliamo essere interlocutori del nuovo governo". Lo dice Annamaria Furlan, leader della Cisl, in un'intervista a "Il Messaggero", spiegando che non c'è alcuna paura delle riforme. "Attraverso la concertazione il Paese ha saputo trovare risposte importanti. Penso agli accordi con Ciampi e con Prodi", noi "non abbiamo paura delle riforme, l'importante è condividere gli obiettivi - spiega - Se gli obiettivi sono un sistema sanitario all'altezza, creare occupazione, riformare la pubblica amministrazione accorciando i tempi della burocrazia e investendo su personale e digitalizzazione, realizzare un diritto alla formazione per tutti i ragazzi e le ragazze, allora non si potrà che remare tutti insieme". "Fin quando c'è l'emergenza pandemica", secondo la leader della Cisl, "non si può toccare né il blocco dei licenziamenti né la cassa Covid. Intanto da subito dobbiamo iniziare a riformare gli ammortizzatori sociali, far partire un vero piano di politiche attive del lavoro, varare il Recovery Plan e sbloccare i cantieri". Sul profilo adatto per il ministero del Lavoro, "l'importante è che si tratti di una persona competente". E ancora: "Il reddito di cittadinanza è stato uno strumento utile come lotta alla povertà - sostiene - Creare posti di lavoro è altra cosa".
Fapi: "Dossier libere professioni sia al centro agenda"
"È necessario che al centro dell'agenda politica del prossimo governo ci sia un dossier sulle libere professioni. A chiederlo il responsabile nazionale della Fapi libere professioni, Ciro Aquino, che in una nota sottolinea: "Siamo certi che il premier incaricato, Mario Draghi, si faccia carico della crisi che investe le categorie ordinistiche che nell'ultimo anno hanno subito più di tutte il peso della pandemia con perdite di fatturato enormi". E conclude: "È necessario introdurre anche per queste categorie l'indennità sostitutiva di continuità reddituale e operativa".
Molinari: "Incomprensibile il no a priori di FdI"
L'atteggiamento di Giorgia Meloni "è incomprensibile: chi a priori dice no, come chi a priori dice sì come Forza Italia, pone il centrodestra in una posizione di minor forza contrattuale". Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, a Radio Capital. "Il no a priori di Fratelli d'Italia - ha spiegato - non è fare gli interessi degli elettori. Davanti alla chiamata del presidente della Repubblica bisogna almeno ascoltare, iniziare a sbraitare non credo sia una mossa sensata". "Come ci ricompatteremo? Finché la legge elettorale resta questa il modo di compattare il centrodestra si deve trovare per forza. Se il governo sarà politico - ha concluso - la logica vuole che Salvini debba essere ministro. Io ministro? Sono felice del mio ruolo di capogruppo".
Molinari: "Non piace stare allo stesso tavolo con Pd-M5s"
"Non siamo felici di sedere allo stesso tavolo di 5 Stelle e Pd. Il nostro governo con il 5stelle è stato un grave errore ma ora è un'altra cosa. Il primo partito d'Italia per consensi non può fare spallucce davanti all'appello del presidente Mattarella. Sarebbe da irresponsabili". Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, a Radio Capital. "Per noi - ha ricordato - l'alternativa migliore sarebbe stata un esecutivo a tempo, con una data certa per le elezioni. Non mi pare però che questa sia l'intenzione di Draghi e Mattarella. Il gioco del Pd è sempre stato quello di cercare di darsi da solo la legittimazione di partito presentabile davanti a un centro destra definito sempre impresentabile. Non è la Lega che ha cambiato rotta".
Furlan: "Sì a grande patto concertativo"
"Nei momenti difficili il sindacato ha sempre dato dimostrazione di grande responsabilità. Noi vogliamo essere interlocutori del nuovo governo". Lo ha ribadito anche oggi in una intervista a "Il Messaggero" la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. "In un momento in cui bisogna uscire dall'emergenza e rilanciare il Paese - ha sottolineato Furlan- è assolutamente positivo il fatto che la quasi totalità dei partiti abbia raccolto l'appello del presidente della Repubblica. "Attraverso la concertazione - ha precisato Furlan - questo Paese ha saputo trovare risposte importanti. Penso agli accordi con Ciampi e con Prodi. Credo che oggi dovremmo continuare su quella traccia. Le sfide e le opportunità che abbiamo ci invitano a un grande patto concertativo tra i diversi livelli istituzionali, governo regioni enti locali, insieme alle parti sociali".
Centrodestra, Schifani: "Nessuna divisione traumatica"
"Ci sono momenti storici in cui le emergenze possono portare divisioni temporanee, è accaduto anche in occasione dell'esecutivo Monti quando la Lega è rimasta fuori dalla maggioranza di governo. Ma nel centrodestra non c'è alcun allontanamento traumatico tra i suoi partiti, continueremo a correre insieme alle prossime amministrative e, quando si terranno, alle elezioni politiche. D'altra parte la nostra coalizione non è una formula chimica ma una realtà cresciuta e voluta dai territori". Così a Radio InBlu il senatore di Forza Italia e consigliere politico di Silvio Berlusconi, Renato Schifani che poi ha proseguito: "L'atteggiamento di Giorgia Meloni è comunque apprezzabile: lei stessa ha chiarito che l'opposizione di Fdi non sarà pregiudiziale e ideologica ma patriottica". Quanto alle urgenze del governo Draghi, per l'ex Presidente del Senato: "L'indebitamento deve portare alla crescita, perciò si dovrà intervenire sul costo del lavoro, sui freni alla competitività, sull'eccessiva burocrazia, sulla lentezza della giustizia. La politica con le sue contrapposizioni ora deve fare un passo di lato per rispondere all'appello del Presidente Mattarella. E, visti i tempi stringati del secondo giro di consultazioni, è probabile che già in settimana il nuovo governo Draghi possa iniziare a lavorare".
Governo Draghi: ecco chi potrebbero essere i ministri della sua squadra
Il presidente incaricato vuole prima definire le linee programmatiche della sua maggioranza e poi scegliere i nomi. Resta il rebus sulla squadra che lo affiancherà: se sarà composta da ministri tecnici o politici, oppure se farà ricorso a una forma ibrida. Ecco le indiscrezioni e le figure che potrebbero occupare i posti chiave. LA GALLERY