Nave Gregoretti, Salvini: "Chiederò ai parlamentari della Lega di votare sì al processo"

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L'annuncio del leader del Carroccio in un comizio. "Con me premier, l'Italia riconoscerà Gerusalemme come capitale di Israele", dichiara poi in un'intervista. E aggiunge: "Massiccia presenza di migranti musulmani contribuisce alla diffusione dell'antisemitismo"

"Domani chiederò ai parlamentari della Lega di votare sì per farmi processare". È quanto afferma Matteo Salvini, in un comizio a Cattolica, annunciando così il sì del Carroccio all'autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso della nave Gregoretti (TUTTE LE TAPPE DEL CASO - LA FOTOSTORIA). "Mi mandino a processo così decidiamo una volta per tutte se difendere i confini, la sicurezza e l'onore dell'Italia è un crimine oppure se è un dovere di un buon ministro”, ha dichiarato il segretario del Carroccio parlando coi giornalisti. ”Non ho più voglia di perdere tempo o far perdere tempo agli italiani, nei tribunali ci sono delinquenti veri da processare - ha aggiunto - mi mandino a processo, trovino un tribunale abbastanza grande perché penso che milioni di italiani vorranno farmi compagnia".

"Con me premier Gerusalemme capitale di Israele"

Se diventerà premier, Salvini ha poi annunciato che riconoscerà Gerusalemme capitale di Israele. Lo ha detto lo stesso segretario della Lega in un'intervista al giornale 'Israel Ha-Yom' nella quale ha chiesto che la Ue "vieti" il Bds, il movimento di boicottaggio di Israele. Pochi giorni dopo il convegno al Senato sull'antisemitismo, Salvini ha ribadito al giornale - considerato vicino al premier Benyamin Netanyahu - che la Lega "non ha legami con organizzazioni politiche", come Casa Pound, Forza Nuova e Fiamma definite dal giornale "antisemite". 

"I migranti musulmani contribuiscono a diffusione antisemitismo"

A una domanda sul risorgere dell'antisemitismo in Europa - di cui si discuterà a Gerusalemme il 22 e 23 gennaio prossimi in occasione del 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz - Salvini ha detto: "A mio avviso questo ha a che vedere con il rafforzamento negli ultimi anni dell'estremismo e del fanatismo islamico". "È molto importante sottolineare - ha aggiunto - che ciò è legato al fatto che certi elementi nel mondo accademico e nei media sono mobilitati contro Israele ed essi creano odio verso Israele per giustificare l'antisemitismo". "Ora la massiccia presenza di immigrati provenienti da paesi musulmani - ha proseguito dopo aver ricordato l'esistenza anche di movimenti politici minori nazisti e comunisti - contribuisce alla diffusione dell'antisemitismo anche in Italia". "C'è - ha denunciato - un antisemitismo dell'estrema destra e dell'estrema sinistra. Pensiamo a Jeremy Corbyn o ad attivisti della sinistra in Germania che non vogliono essere come i nazisti eppure si trovano a boicottare prodotti israeliani". A una domanda poi sui rapporti della Lega con "gruppi politici antisemiti", Salvini ha risposto di "non avere alcun legame con quelle organizzazioni. Alle elezioni partiti come Casa Pound, Forza Nuova e Fiamma si presentano contro di noi" questo dimostra "che noi non abbiamo legami con loro".

Cosa è chiamata a decidere la Giunta

Tornando al possibile processo contro Salvini, la Giunta per le immunità del Senato è chiamata a votare il 20 gennaio l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro sul caso Gregoretti. La vicenda nasce dalla decisione del leader leghista, all'epoca dei fatti titolare dell'Interno, di bloccare, nel luglio del 2019, la nave Gregoretti della Guardia costiera nel porto di Augusta, non autorizzando lo sbarco di oltre 130 migranti per diversi giorni, tra la fine di luglio e inizio agosto. Per questo il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto alla Giunta per le elezioni e l'immunità del Senato l'autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega per il reato di sequestro di persona. Una richiesta che ha acceso lo scontro tra le forze politiche di centrodestra e centrosinistra, con Salvini che si difende invocando la collegialità delle misure prese insieme al resto del governo di allora e sottolinenando il coinvolgimento di Palazzo Chigi e il ruolo dei ministeri dei Trasporti, della Difesa e degli Affari Esteri.

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