Italia Viva, Teresa Bellanova: "Basta liti nella maggioranza di governo"

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In un'intervista la ministra dell'Agricoltura ha parlato del Mes, degli obiettivi dell'esecutivo e difeso il leader del suo partito: "Parlare di Renzi è un’ottima scusa per occultare debolezze nelle proposte"

"Siamo stufi di assistere a litigi tra Pd e 5Stelle". Comincia con queste parole l'intervista di Teresa Bellanova al Corriere della Sera. La ministra dell'Agricoltura ha parlato della situazione attuale del governo, del dibattito sul Mes e degli obiettivi dell'esecutivo, non dimenticando di lanciarsi in una difesa di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, accusato di aver fatto disertare ai suoi il vertice sul fondo Salva Stati. "Non diciamo sciocchezze - ha detto Bellanova - parlare di Renzi è un’ottima scusa per occultare debolezze nelle proposte". 

"Il Mes non può essere utilizzato per la verifica di rapporti di forza"

La ministra dell'Agricoltura ha spiegato di non aver partecipato alla discussione sul Mes perché un tema così serio "non può essere utilizzato per la verifica di rapporti di forza, mentre ancora leggo di ultimatum tra Pd e 5telle". "Se il balletto quotidiano è di questa natura - ha aggiunto - noi non ci stiamo. Perché impedisce qualsiasi ragionamento vero, provoca squilibri nei rapporti di forza complessivi e alla fine le sintesi non sono le migliori". L'unico obiettivo di Italia Viva è "lavorare per il Paese", ha chiarito Bellanova ribadendo che gli obiettivi con cui era nato il governo giallo-rosso sono "sterilizzare l’Iva e fermare la deriva sovranista".

"Renzi non è mai stato difeso dal Pd"

A chi sospetta che gli esponenti di Italia Viva abbiano disertato il vertice per ripicca contro il Pd che non ha difeso Renzi nella vicenda Open, la ministra ha confermato che il leader di Iv non sia mai stato difeso dai dem neanche quando era segretario del Partito Democratico e presidente del Consiglio, ma che il motivo dell'assenza non era relativo a Renzi. Bellanova ha poi ripetuto che nei progetti di Italia Viva non c'è la volontà di far cadere il governo, "ma la pari dignità non può essere solo una petizione di principio".

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