Il Cdm approva il decreto terremoto, emergenza prorogata al 2020

Politica

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al provvedimento per le aree del Centro Italia colpite dal sisma del 2016. Tra le misure, ulteriori interventi urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni. Conte: "Importante segnale a popolazioni"

Il Consiglio dei ministri ha approvato a notte fonda il decreto per le aree terremotate del Centro Italia (LO SPECIALE). L’obiettivo del provvedimento è di dare un po' di ossigeno a Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, colpite dal sisma del 2016 e dove la ricostruzione procede a rilento. Il provvedimento proroga a dicembre 2020 lo stato di emergenza e introduce ulteriori interventi urgenti per l'accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti. Sono stati anche rideterminati gli importi per le località vittime di alcuni gravi eventi atmosferici.

Conte: "Importante segnale alle popolazioni del Centro Italia"

“Con l'ok del Cdm al #DecretoSisma diamo un altro importante segnale alle popolazioni del Centro Italia”, ha commentato su Twitter il premier Giuseppe Conte. “Accogliamo molte delle richieste attese dalle popolazioni e provenienti dai territori, a seguito di una fase di ascolto sia sul piano tecnico sia politico, che va avanti da tempo”, ha aggiunto su Facebook. E ancora: “Il Parlamento adesso avrà modo di migliorare ulteriormente il decreto. Il governo continuerà a essere presente e a intervenire per accelerare e semplificare la fase di ricostruzione pubblica e privata".

Procedura accelerata per ricostruzione privata

Il decreto prevede: la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla cosiddetta "busta paga pesante", ovvero il taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi dall'agosto del 2016 a tutto il 2017 e che non dovranno più essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%; per la ricostruzione privata, una procedura accelerata per l'avvio dei lavori basata sulla certificazione redatta dai professionisti. Il controllo non verrà realizzato più a monte sul 100% dei richiedenti, come avviene oggi, ma solo a campione sul 20%. Restano fermi i controlli a campione a valle già oggi previsti dalla legge.

Le altre misure del decreto

Il provvedimento dispone inoltre: misure per agevolare l'approvazione dei progetti per la ricostruzione, regolando le modalità e le procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia; per la ricostruzione degli edifici pubblici, l'attribuzione della priorità agli edifici scolastici che, se siti nel centro storico, dovranno essere ricostruiti nel luogo nel quale si trovavano, salvo impedimenti oggettivi (in ogni caso, la destinazione d'uso dell'area in cui sorgevano non potrà essere modificata); per favorire lo smaltimento delle macerie, l'obbligo di aggiornamento da parte delle Regioni del piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2019, al fine di individuare nuovi siti di stoccaggio temporaneo (in caso di inadempienza, l'aggiornamento sarà realizzato dal Commissario straordinario).

Il piano anti-spopolamento

Sono previste, infine, misure anti-spopolamento volte a incentivare gli imprenditori a non abbandonare i territori, come l'estensione al territorio dei Comuni del Cratere della misura prevista a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno, denominata "Resto al Sud" e interventi finanziari a favore delle imprese agricole del territorio.

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