Fronda M5s, Giulia Grillo chiede collegialità "o non si va avanti"

Politica

L’ex ministro della Salute: “Con questo assetto non possiamo andare avanti”. Nell’assemblea dei 5Stelle a Palazzo Madama, 70 esponenti avevano sottoscritto un documento per modificare lo statuto del gruppo. Di Maio spiega: “Firme non sono contro di me”

Nel M5s sono ore di tensione interna. Dopo le voci di una possibile fronda interna, le voci critiche nel Movimento continuano ad emergere. Giulia Grillo, ex ministro della Salute, ha detto: “Ci vuole collegialità nelle decisioni, con questo assetto non possiamo andare avanti”. Anche la senatrice Fattori ha spiegato: “Vorremmo un gruppo più unito e deliberante. Il problema non è la persona Di Maio ma il fatto che ci sia una sola persona che accentra tutto il potere". Tutto è nato martedì, quando l’assemblea dei 5Stelle a Palazzo Madama si è conclusa con la firma da parte di 70 esponenti pentastellati di un documento per modificare lo statuto del gruppo parlamentare. Un documento che secondo altre interpretazioni è una presa di posizione contro la leadership di Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri e capo politico del M5s, impegnato al vertice Onu di New York, ha replicato dagli Usa, in un'intervista a Sky TG24, minimizzando l’accaduto: “È solo un malinteso, quelle firme non sono contro di me”. 

Giulia Grillo: "Serve collegialità"

L'ex ministro Grillo, ha parlato della situazione interna al M5s in un'intervista al Fatto Quotidiano: ”Per me non è in discussione la persona ma il ruolo del capo politico, che è privo di contrappesi. Ci vuole collegialità nelle decisioni”. Giulia Grillo ha poi spiegato: "Per essere chiari, non voglio mettere Di Battista, che pure ritengo di grande valore, al posto di Di Maio, ma con questo assetto non possiamo andare avanti. Siamo nati come un Movimento senza un leader”. L’ex ministra ha chiarito: "Non c’è alcuna fronda e con Alessandro (Di Battista) ci siamo sentiti solamente dopo che ho rilanciato il post", ha assicurato. “L'ho fatto solo perché abbiamo sbagliato a non essere critici con la Lega nel governo precedente, e ora non dobbiamo commettere lo stesso errore con il Pd. I dem hanno valori sicuramente più simili ai nostri, ma in questi anni li hanno spesso traditi”.

Fattori: problema non Di Maio ma accentramento che non va bene

Anche la senatrice M5s Elena Fattori ha voluto spiegare la sua posizione: "E' stata data un’interpretazione sbagliata. Io sono tra i 70 che hanno firmato, quelle firme sono per mettere all'ordine del giorno della prossima riunione una modifica del regolamento del gruppo al Senato”. Poi ha ribadito: “Abbiamo sollevato la questione che queste assemblee sono solo uno sfogatoio, alla fine decide il capogruppo" e che “vorremmo un gruppo un pochino più unito e deliberante. Il problema - spiega, entrando nel vivo di quella che è stata interpretata come una “fronda” interna al Movimento - non è la persona Di Maio ma il fatto che ci sia una sola persona che accentra tutto il potere. In un Movimento che dovrebbe essere democrazia dal basso - sottolinea ancora - non va bene, e i risultati lo stanno dimostrando".

Di Maio: “Con Dessì solo un malinteso”

Intanto ieri, sulla possibile fronda interna, Di Maio ha voluto chiarire la sua posizione: “Ho sentito il senatore che aveva raccolto le firme che è il senatore Dessì, ho anche sentito molti di quei senatori che avevano firmato questo documento, e in realtà guardando il documento non si parla ne del capo politico del Movimento ne della leadership del Movimento”. “È una procedura interna per modificare lo statuto del gruppo - ha chiarito il capo politico del M5s - e credo che sia stato un grande malinteso. Nei prossimi mesi la mia idea di ristrutturare il Movimento va portata avanti e avremo una organizzazione che il Movimento non ha mai avuto”.

Senatrice Vono passa dal M5s al partito di Renzi

Intanto i movimenti che coinvolgono il M5s non si fermano. Ieri la senatrice M5s Silvia Vono ha aderito al gruppo Italia Viva- Psi. In un comunicato ha spiegato: "Ho preso una decisione importante, difficile e sofferta ma improcrastinabile che però mi dà finalmente la possibilità di ragionare in termini democratici. Perché Matteo Renzi? Ha dimostrato coraggio, lungimiranza e determinazione”.

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