I voti contrari sono stati 133, gli astenuti 5. Il premier a Salvni: "Errare è umano, ma dare agli altri le proprie colpe è il modo migliore per conservare la leadership del partito". Cori da parte dei senatori della Lega: "Senza onore!"
Moody's: in Italia assenza politica economica coerente
"Gli elevati livelli di debito pubblico che difficilmente diminuiranno nei prossimi anni, la crescita lenta e la mancanza di un'agenda di politica economica coerente". Per Moody's sono questi i fattori principali che motivano "La nostra visione creditizia dell'Italia, valutata al livello Baa3 con outlook stabile". Lo scrive l'agenzia di rating in una nota di aggiornamento precisando che si tratta di una "credit opinion" e non di una decisione sul rating dell'Italia.
Leu: primo atto governo sia sbarco migranti da Alan Kurdi
"Con il voto in Senato di oggi pomeriggio il governo avrà la fiducia del Parlamento e sarà legittimato a prendere le prime decisioni e le prime iniziative. Mi auguro che la nuova Ministra dell'Interno Lamorgese come suo primo atto faccia sbarcare gli ultimi 5 migranti rimasti sulla Alan Kurdi". Lo afferma il deputato di Leu Erasmo Palazzotto.
Moody's: Conte bis darà stabilità politica
"La formazione di un governo di coalizione di centrosinistra dovrebbe far prevedere un periodo di stabilità politica in Italia, che è positivo nei confronti di uno scenario di debole crescita dell'economia domestica e incerte prospettive di crescita globale". Lo scrive Moody's nella nota di aggiornamento sull'Italia aggiungendo che il nuovo governo "dovrebbe anche consentire la presentazione tempestiva del bilancio 2020" e che "sara' meno euroscettico rispetto al precedente governo del Lega/M5s" e "meno conflittuale nei confronti dell'Europa".
Foto dall'Aula durante il dibattito
Droga, giustizia, Flat Tax: gli appunti di Salvini
Protesta in Aula
Il giorno della fiducia
Fiducia al Senato, aggiornamento sui numeri
Si danno per certi 169 voti a favore del governo Conte 2, 172 probabili. Il "magic number" è 161
Maggioranza in Senato conta tra 169 e 173 Sì
Tra 169 e 173 sì: è la forchetta dei voti favorevoli secondo i conteggi della maggioranza in vista della fiducia al nuovo governo Conte oggi in Senato. La base di partenza è la somma dei senatori M5S e Pd. Tra i 107 senatori M5s i sì oscillano fra 103 e 105: Gianluigi Paragone ha annunciato che non darà la fiducia, indecisi - ma orientati al sì - sarebbero anche Lello Ciampolillo e Mario Giarrusso. A questi poi va aggiunta un'assenza giustificata per malattia di una senatrice. I voti favorevoli certi nel Pd, che conta 51 senatori, dovrebbero attestarsi a quota 49: anche qui risulta un'assenza giustificata per malattia a cui si aggiunge il voto in bilico di Matteo Richetti che potrebbe uscire dall'Aula. In totale, dunque, una soglia probabile di 154 sì a cui si aggiungerebbero 9 voti favorevoli del gruppo Misto (4 di LeU, Nencini, Buccarella, De Bonis, Nugnes, De Falco) e altri 3 voti della Autonomie (Casini, Bressa e Laniece). Il totale salirebbe così a 166 voti a sostegno del nuovo Esecutivo a cui potrebbero aggiungersi anche alcuni voti favorevoli dei senatori a vita: Liliana Segre, Mario Monti e Elena Cattaneo.
Castaldi: 105 sì a fiducia da M5s, solo due non voteranno
Gianluca Castaldi, senatore M5s, ai microfoni di Sky Tg24 ha assicurato che tutti i senatori pentastellati voteranno la fiducia al governo Conte II. All'appello mancheranno "solo due voti", quelli di Gianluigi Paragone, contrario sin dall'inizio all'alleanza giallorossa, e di una senatrice 5 stelle, assente da tempo dai lavori dell'Aula per motivi di salute. Dunque, per Castaldi i sì M5s alla fiducia saranno 105.
Conte: è il governo che nasce con la minor dignità di sempre
Casellati richiama su rispetto tempi: no polemiche inutili
"Ricordo che ieri in capigruppo ogni gruppo si è autodeterminato nei tempi e avevo anche preavvertito che allo scadere del tempo avrei tolto il microfono", quindi i senatori stiano attenti a non sforare e "non diamo il via a polemiche inutili". Lo ha detto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, 'richiamando' i senatori al rispetto dei tempi previsti per gli interventi in discussione generale sulla fiducia al governo Conte II. Il richiamo arriva dopo lo 'sforamento' da parte del dem Dario Stefano, che si è lamentato per le continue interruzioni a
causa delle proteste dei leghisti in Aula.
causa delle proteste dei leghisti in Aula.
Conte accolto in Senato da cori Lega "traditore, traditore"
Clima già caldo nell'emiciclo di Palazzo Madama dove il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato accolto dal coro "traditore, traditore" partito dai banchi della Lega.
Tra iscritti a parlare Segre e Monti. Alle 14,30 Salvini
Tra gli iscritti a parlare nell'Aula del Senato in discussione generale sulla fiducia al governo Conte II figurano tre senatori a vita: Elena Cattaneo, Liliana Segre e Mario Monti. Il leader della Lega, Matteo Salvini, si fa sapere, interverrà alle 14,30
Senato, iscritti a parlare in discussione generale sulla fiducia al governo Conte 2
Cori 'Bibbiano' da leghisti a Pd in Aula Senato
"Bibbiano! Bibbiano!": è il coro che alcuni senatori della Lega stanno urlando in Aula contro i senatori del Pd durante l'intervento del Dem Dario Stefano, per la fiducia al governo Conte. Alcuni di loro scandiscono le parole battendo le mani sui banchi.
Salvini a Conte: gli lascio la poltrona, mi tengo la dignità
"Conte è cambiato completamente. In quindici giorni ha fatto e detto l'esatto contrario rispetto agli ultimi 15 mesi. Squallido passare da governo con la Lega ad un governo con LeU. Gli lascio la poltrona, mi tengo la dignità". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, su twitter sintetizza la sua intervista a rtr99.
Al via la seduta a Palazzo Madama
Il voto di ieri alla Camera
Marcucci: "Scissione Renzi? Non a breve"
"L'importante è che ci sia il sostegno a questo governo sino alla fine della legislatura", "poi se dovesse venire meno la logica maggioritaria sarebbe anche naturale se nascessero prospettive politiche diverse": Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, ha risposto così a una domanda sulla possibile scissione dell'ala fedele a Matteo Renzi dal Pd, in un'intervista al Corriere della Sera. "Dopodiché", ha aggiunto, "non mi risulta una cosa del genere a breve".