Gli iscritti del Movimento 5 Stelle si sono espressi a favore dell'accordo col Pd. Il leader: "In una democrazia parlamentare, noi siamo e resteremo sempre l'ago della bilancia". Zingaretti: "Ora andiamo a cambiare l'Italia"
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Toti: alleati con Forza Italia? Non escludiamo nessuno
Sul fatto che Salvini sostiene di poter correre da solo, osserva: "La Lega ha bisogno di avere alla sua sinistra anche chi ha sensibilita' diverse, benche' compatibili. Altrimenti rischia l'isolamento, come Marine Le Pen che vince ma non governa da nessuna parte". Avete delle new entry di rilievo? "Si', sul territorio si avvicinano a noi molti amministratori e tante persone che avevano abbandonato la politica". Alla domanda invece se saranno alleati di Forza Italia, il presidente della Regione Liguria, risponde: "Noi non escludiamo nessuno. Pero' se e' la Forza Italia del Ppe che va a braccetto con il Pse?", "Forza Italia - aggiunge - ha elaborato una ricetta negli Anni '90, quando oltre tutto il Paese cresceva, ma non la ha applicata. E ha mancato nel selezionare la sua classe dirigente
Toti: Lega vada oltre la destra o restera' isolata
"In contrapposizione a un governo giallo-rosso, il centrodestra dovra' affrontare la traversata nel deserto per arrivare a costruire un'alternativa. A partire dalla Lega, che ha l'onore e l'onere di essere il primo partito della coalizione. E poi Fratelli d'Italia". Lo dice, al Corriere della Sera, Giovanni Toti che ha lanciato ieri, da Matera, la sua forza politica Cambiamo. "Va anche ricostruito un pezzo moderato di centrodestra - spiega Toti - che si e' via via frantumato. Oggi e' rimasta afona una parte che e' stata maggioranza nel Paese: prima e' scomparsa una rappresentanza politica del mondo cattolico, poi Forza Italia e' passata da oltre 10 milioni di voti a poco piu' di 1 perche' gli elettori hanno scelto altre strade".
Ruocco al Messaggero: se nuovo governo parte bene sarà vittoria anche per Di Maio
Se il governo Conte-bis partira' con il piede giusto "sara' anche una vittoria di Di Maio": lo assicura la presidente pentastellata della Commissione finanze alla Camera, Carla Ruocco, in un'intervista al Messaggero in cui definisce un gesto "di responsabilita' e di intelligenza politica" il passo indietro di Di Maio sul ruolo di vicepremier. Il concetto di leadership "secondo la versione classica non ci appartiene", ha sottolineato, perche' meriti e demeriti, successi e insuccessi "sono di tutto il M5S" che e' "intelligenza collettiva". La presidente della Commissione Finanze rifiuta l'idea di un M5s sia lacerato dal negoziato con il Pd: "Non lo e' affatto" perche' "vi sono un Garante, un capo politico, i portavoce e gli attivisti, che all'interno di una dialettica trasparente e perfettamente democratica lavorano per trovare soluzioni migliori per il Paese". "Normale che le soluzioni possano essere frutto di un confronto e anche di discussioni", aggiunge la Ruocco che definisce Conte "un indipendente vicino al M5S" che "ha sempre dimostrato un eccezionale equilibrio che sicuramente lo pone come figura di garanzia delle varie istanze di governo". Meglio, "l'unico presidente possibile per il M5S.
Cassese al Corriere: voto su Rousseau smentisce le invocazioni populistiche di M5S
"Coloro che hanno deciso di avviare questa consultazione, a questo stadio della procedura di formazione del governo (e non prima che si pronunciassero i gruppi parlamentari), non si rendono conto della contraddizione in cui hanno cacciato il M5S", ha lamentato Cassese. Perche' il risultato sarebbe che "la volonta' del maggior numero (i rappresentanti-delegati di 11 milioni di elettori del M5S) sarebbe cancellata da quella del minor numero (una maggioranza di 50-60 mila iscritti al M5S), smentendo le invocazioni populistiche del Movimento". In sostanza, conclude il giudice emerito della Corte costituzionale, il risultato e' che i rappresentanti del popolo "sarebbero smentiti dal partito, rinverdendo i fasti della migliore partitocrazia". Un vero e proprio paradosso, per "la forza politica che invoca il popolo a ogni pie' sospinto" e che "lo mettera' invece a tacere per dar voce ai propri esigui iscritti.
Cassese al Corriere: Rousseau, non si gioca con la democrazia
"Quando il capo politico del M5S smettera' di giocare con la democrazia?": se lo chiede costituzionalista Sabino Cassese in un'analisi sul Corriere della Sera sul voto della Piattaforma Rousseau sul Conte-bis voluto da Luigi Di Maio. "'L'ultima parola spetta agli iscritti'. Quindi, oggi gli iscritti-certificati al M5S (poco piu' di 100 mila persone) decidono se si fa il governo con il Pd", osserva Cassese. Secondo il ragionamento di Cassese, se il responso sara' positivo "la decisione dei gruppi parlamentari del Movimento, regolarmente comunicata al presidente della Repubblica, sara' confermata", ma nel caso contrario cosa accadra'?, si chiede. "I gruppi parlamentari, smentiti dagli iscritti, dopo essersi pronunciati a favore della nuova formazione di governo, che faranno? Si dimetteranno?", insiste il costituzionalista e aggiunge: "Poiche' e' il capo dello Stato che ha dato l'incarico per la costituzione di un nuovo governo sulla base delle indicazioni dei gruppi parlamentari di M5S e Pd, che fara'?".
Salvini: Conte prende le indicazioni da Parigi e Berlino
"E' frustante vedere il presidente del consiglio italiano che bevendo un caffè chiede consigli alla cancelliera tedesca su come fermare la Lega e su come aiutare i 5Stelle? E pensare che ieri Conte ha pure smentito di essere dei 5Stelle. Ecco, che il presidente del consiglio italiano prenda indicazioni da Berlino e da Parigi su cosa fare in Italia, non è rispettoso per il popolo e la democrazia". Lo ha affermato il segretario della Lega Matteo Salvini, intervistato da Radio24.