Siri, Di Maio: Lega non arrivi a conta. Salvini: 5S si assumeranno responsabilità in Cdm

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Il leader M5s insiste sul sottosegretario leghista indagato: "Il Carroccio lo faccia dimettere". E sulla tenuta del governo dice: "Assurda una frattura su caso come questo". Sulla corruzione il ministro della Giustizia Bonafede annuncia: "Corpi speciali per le indagini"

CASO SIRI IN CDM: IL LIVEBLOG DELL'8 MAGGIO

“Faccio un ultimo appello alla Lega, faccia dimettere Siri e non arrivi alla conta" nel Cdm di mercoledì. Così Luigi Di Maio, durante una conferenza stampa alla Camera insieme al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, è tornato sul caso del sottosegretario della Lega indagato per corruzione di cui il M5s chiede da tempo le dimissioni. Nel Consiglio dei ministri di mercoledì sarà infatti all'ordine del giorno la revoca alle deleghe a Siri, come annunciato dal premier Conte. A Di Maio ribatte Matteo Salvini: "La vicenda Siri non mi appassiona. Se i 5 stelle voteranno le dimissioni di un sottosegretario senza prove se ne assumeranno le responsabilità", ribadisce il vicepremier aggiungendo che "in un paese qualcuno è colpevole se dimostrato tale" e che la Lega voterà contro le dimissioni.

Di Maio: "Tangentopoli non è mai finita"

L’appello di Di Maio fa parte di una richiesta più ampia del leader M5s ai partiti sul tema della corruzione: “Tangentopoli non è mai finita, serve la reazione della politica”, afferma. “Voglio fare un appello all'unità: alziamo un muro contro la corruzione anche nel modo di gestire le proprie forze politiche. Chi sbaglia è fuori. Zingaretti metta fuori Oliverio, Fi espella i suoi esponenti" coinvolti nell'inchiesta di oggi su presunte tangenti in Lombardia, "Fdi chiarisca”. 

Di Maio: “Assurda rottura nel governo su caso Siri”

Tornando al caso Siri, Di Maio afferma che "credo sia assurda una frattura di governo per un'inchiesta per corruzione: non saremo noi ad aprire alcuna crisi o parlare di poltrone”, ribadisce. “È un messaggio sbagliato al Paese spaccare il governo su un tema che dovrebbe unirci tutti: la lotta alla corruzione". E agli altri partiti Di Maio dice: “Diamo loro occasione di redimersi”, anche a quelli “che non hanno votato la legge ‘spazzacorrotti’ in Parlamento. Non bastano solo le leggi per contrastare la corruzione: forse siamo gli unici in questo momento storico ad approvare questo principio".

Bonafede: “Corruzione ancora una piaga, il governo si batterà”

Sul tema della corruzione, il ministro Bonafede sottolinea che “rappresenta ancora una piaga fondamentale e gravissima dell'Italia contro cui il governo continuerà a battersi come mai si è battuto nessun governo in passato". Poi afferma che "come ministro della Giustizia non sono mai entrato nel merito delle varie inchieste per il rispetto dell'autonomia della magistratura”, ma che la gravità della piaga della corruzione è dimostrata “non solo dalle inchieste di oggi”.

Bonafede: “Corpi speciali per indagini sotto copertura sulla corruzione”

Il ministro della Giustizia ha poi annunciato che sta “scrivendo ai ministri della Difesa, al Mef e al ministro dell'Interno perché siano istituiti nuclei speciali, corpi specializzati, per le indagini sotto copertura" sulla corruzione, ricordando che l'agente sotto copertura è previsto dalla legge "spazzacorrotti".

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