Enrico Letta a Sky TG24: "Un passo indietro di Siri serve anche a lui, ma M5s incoerente"

Politica

Per l'ex premier, a "L'Intervista" di Maria Latella, i pentasellati sul caso Diciotti "hanno fatto il contrario di ciò che avevano detto, hanno perso la verginità". E sul governo: "Il vero problema sarà economico. In caso di crisi il Pd chieda il voto"

Il sottosegretario ai Trasporti Armando Siri, indagato per corruzione, dovrebbe dimettersi? "Credo che un passo indietro serva anche a lui". A dirlo a "L'Intervista" di Maria Latella è Enrico Letta, premier tra l'aprile del 2013 e il febbraio 2014 ed oggi direttore della Scuola di Affari Internazionali dell'istituto di studi politici parigino SciencesPo.

"Il M5s ha perso coerenza"

Letta però critica anche il comportamento dei pentastellati, dopo che Di Maio ha invocato le dimissioni di Siri: "Non sono un giustizialista giacobino però trovo abbastanza incredibile la mancanza di coerenza. Si usa quando serve il giustizialismo e poi quando si deve difendere la poltrona si fa finta di niente. Il M5S è caduto sulla cosa più clamorosa e sul caso Diciotti ha fatto il contrario di ciò che avevano detto, ha perso la verginità".

"In caso di crisi di governo il Pd chieda il voto"

Un governo, quello gialloverde, che non convince Letta: "Io penso che i veri guai verranno dalla vicenda economica. Ci sono una serie di ostacoli" alla crescita, "alcuni che loro stessi hanno messo. Io penso che le vicende" in cui è stato coinvolto Armando Siri "siano un colpo duro per l'immagine ma il vero cul de sac sarà economico. Non vedo idee da parte della maggioranza per come uscirne, ma vedo tutti in attesa delle elezioni". E per l'ex premier "se ci fosse una crisi il Pd dovrebbe chiedere il voto e non dovrebbe partecipare a operazioni parlamentari difficilmente comprensibili".

"Zingaretti forte grazie a dimissioni Marini"

Pd che, secondo Letta, ha compiuto un passo corretto con "la scelta di chiedere le dimissioni di Catiuscia Marini", da parte del segretario Nicola Zingaretti. Il leader del Pd, a detta dell'ex premier "oggi è molto più forte rispetto al governo, rispetto a chi prima predicava coerenza e oggi non lo è più". Per quanto riguarda le elezioni europee "per il Pd - continua Letta - correranno tante persone che vengono da realtà diverse, ma conterà la forza del messaggio complessivo" e "le polemiche le lascerei da parte". Secondo Letta "dall'Italia dovrà uscire una voce rigorosamente europeista e il Pd è quello che ha preso più di tutti la linea europea sulle sue spalle".

"Gli spari al carabiniere Giangrande? Vicenda ancora da chiarire"

A "L'Intervista" trova spazio anche la vicenda di Giuseppe Giangrande, il carabiniere che venne ferito a colpi di pistola, il 28 aprile 2013, proprio il giorno del giuramento del governo Letta. "Penso che quella vicenda abbia tantissimi lati ancora da chiarire. Purtroppo da quella vicenda è cambiata la vita di Giangrande e della sua famiglia. E' sconvolgente che quel giorno abbia cambiato così la vita di una persona", dice Enrico Letta, rispondendo alla domanda se la sparatoria messa in atto a piazza Colonna da Luigi Preiti fosse stata un avvertimento al suo governo.

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