Mattarella ai magistrati: "Usare social con riserbo, possono offuscare la credibilità"

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Il presidente della Repubblica all’inaugurazione della Scuola superiore per la formazione delle toghe: "Mai farsi suggestionare dal clamore mediatico, si risponda solo alla legge"

"Se non amministrati con riserbo e discrezione possono vulnerare il riserbo dell'azione giudiziaria e offuscare la credibilità e il prestigio della funzione giudiziaria". L’invito alle toghe a proposito dell'uso dei social media arriva dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto all'inaugurazione dell'anno di formazione della Scuola superiore della magistratura, nella sede di Castelpulci, a Scandicci (Firenze).

"Non cedere al clamore mediatico"

Il capo dello Stato invita anche anche la magistratura a “mai farsi suggestionare dalla pressione che può derivare dal clamore mediatico", e dalla "spinta emotiva di un presunto sentimento popolare”, perché, ha spiegato Mattarella, le decisioni "non devono rispondere all'opinione corrente o a correnti di opinione, ma solo alla legge”.

"Obiettivo giudici non sia essere eletti"

In Italia, ha continuato il Capo dello Stato, "la magistratura non è composta da giudici e pubblici ministeri elettivi, e neppure da giudici e pm con l'obiettivo di essere eletti”. Infine, il presidente della Repubblica si sofferma sulla formazione professionale delle toghe che "non può prescindere da un profondo rispetto della deontologia professionale e da sobrietà dei comportamenti” perché "la deontologia e la rigorosa professionalità" contraddistinguono "il buon magistrato".

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