Congresso famiglie, Zaia: “Se c'è una patologia è l’omofobia”

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Il governatore del Veneto, che ha dato il patrocinio all’iniziativa al via a Verona, assicura che prenderà posizione se dovesse essere una manifestazione contro i gay. E aggiunge: “Legge sull’aborto non si tocca”. IL LIVEBLOG

"Sarò io a portare il pensiero che se in questa discussione c'è una patologia è l'omofobia, non l'omosessualità". A dirlo è il governatore del Veneto, Luca Zaia, nel giorno in cui comincia il Congresso delle famiglie di Verona, a chi gli chiede se la manifestazione sarà un’iniziativa contro i gay. In un'intervista al Corriere della Sera, Zaia spiega pure che la legge 194 sull'aborto "non va toccata. E' una questione delicatissima che riguarda più le coscienze che non la legge ma per me resta dogma che la donna debba essere l'unica protagonista della sua vita".

"Veneto accetta le idee di tutti"

La Regione Veneto ha dato il patrocinio all’evento, Palazzo Chigi invece lo ha ritirato dopo averlo concesso in un primo momento. "Sulla carta - afferma Zaia - i temi sono la centralità della famiglia nella società, la promozione della natalità, il rispetto della donna. Sulle carte che ci hanno inviato, c’è scritto questo. E io di processi alle intenzioni non ne faccio e non ne accetto. Poi, non sono neanche l’avvocato difensore di nessuno: ciascuno è responsabile e risponde di quello che dice. Il tema - aggiunge Zaia - è certamente la libertà. Il Veneto, fino a quando ci sarò io, accetterà sempre le idee di tutti".

"Il congresso sia più chiaro su aborto e omofobia"

Zaia crede che "dopo le polemiche, il congresso abbia il dovere di essere ancora più chiaro". Soprattutto su alcuni temi: "Sull’omofobia, sul ruolo sociale della donna e anche sulla legge 194. In Italia c’è una legge e non va toccata. Quando non c’era, non è che chi voleva abortire non lo facesse. E non è a causa della legge, che chi non vuole debba abortire per forza".

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