Via della Seta, Conte: “Con Cina patto limpido, per crescere”

Politica

Il premier al Corriere della Sera ha spiegato di ritenere il Memorandum con Pechino “utile per le nostre imprese” e “perfettamente compatibile” con la nostra collocazione nella Nato. Le opposizioni chiedono al governo di riferire in Parlamento sull'accordo

"Operiamo per un futuro di crescita e sviluppo e il memorandum con la Cina offre preziose opportunità per le nostre imprese”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato l’utilità dell'intesa con Pechino (COS'È). Per il premier, il testo “imposta la collaborazione in modo equilibrato e mutualmente vantaggioso", in una cornice “trasparente" ed è “perfettamente compatibile" con la nostra collocazione nella Nato e nel Sistema integrato europeo. L’accordo tra Italia e Cina sta causando malumori sia negli Usa che in Europa, con Bruxelles che ritiene possa minare “i valori comuni dell’Ue”. E anche all’interno del governo non tutti sono favorevoli. Ieri, il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto di “tutelare l’interesse nazionale”, invece il ministro dell’Economia Giovanni Tria ritiene che sul Memorandum of understanding "si stia facendo una tempesta in un bicchier d’acqua”. Intanto le opposizioni hanno chiesto al governo di riferire al Parlamento sugli accordi con la Cina in relazione alla Via della Seta con una informativa del presidente del Consiglio e la votazione di una risoluzione.

Conte: “È una grande opportunità”

Decisamente favorevole all’intesa è invece Conte, che difende l'accordo con la Cina sulla “Via della seta” ed esclude che alla fine possa non arrivare la firma: "Non ci sono ragioni ostative per non finalizzare il lavoro compiuto in questi mesi". Per il premier italiano la visita di Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese, è "una grande opportunità”. Il memorandum, ha ribadito, ha contorni commerciali.

Accordo per la connettività euroasiatica

Conte ha anche rassicurato che non ci sarà nessuna penetrazione geopolitica della Cina. Con il Paese orientale, l'Italia fisserà “una cornice di obiettivi, principi e modalità di collaborazione nell'ambito dell'iniziativa Belt and Road - ha detto il presidente del Consiglio - un importante progetto di connettività euroasiatica cui il nostro Paese guarda con lo stesso interesse che nutriamo per altre iniziative di connettività tra i due continenti”.

Intesa in pieno accordo con le norme politiche dell’Ue

Il premier ha poi risposto ai timori dell’Unione Europea e degli Stati Uniti ribadendo la vocazione per l'occidente del nostro Paese e definendo la Nato "un pilastro fondamentale della nostra politica estera”. L’accordo, secondo Conte, è in pieno rispetto delle norme politiche dell’Ue. Il testo, negoziato per molti mesi con la Cina, ha spiegato il presidente del Consiglio “imposta la collaborazione in modo equilibrato e mutualmente vantaggioso, in pieno raccordo con l'Agenda 2030, l'Agenda 2020 di cooperazione Ue-Cina e la Strategia Ue per la connettività euroasiatica”. Proprio per conformarsi alle regole dell’Unione Europea, l’intesa sarebbe più stringente rispetto ad accordi analoghi firmati da altri partner Ue con Pechino. “Abbiamo inserito chiari riferimenti ai principi di sostenibilità economica - ha evidenziato il premier - sociale, ambientale, di reciprocità, trasparenza e apertura cari all'Italia e all’Europa".

“Nessun rischio di colonizzazione”

Il presidente del Consiglio ha infine replicato anche ai dubbi di Matteo Salvini sull’accordo: "Nessun rischio di colonizzazione. Le ragioni della prudenza sono pienamente condivise all'interno del governo: la tutela della sicurezza nazionale, anche sul piano economico, è un valore fondamentale che intendiamo rafforzare”.

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