I migranti, l'Europa e il ricatto morale necessario

Politica

Massimo Leoni

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Il fine giustifica i mezzi. Una redistribuzione pressochè indolore su una popolazione di 500 milioni di persone in cambio di soccorsi in mare tempestivi e mai più torture in Libia. Davvero i popoli d'Europa direbbero no?

Oggi niente giochi.

Il ricatto morale è per sua natura immorale. Però in questi giorni mi sono fatto l’idea che questa affermazione sia discutibile. Ammetta, cioè, le sue eccezioni. Per esempio, sulla questione migranti – Italia – Europa. I lati di un triangolo della morte che ha per area il sud del Mediterraneo. Nell’ultima settimana sono affogate ben più di cento persone – sostanzialmente per mancato soccorso – e ben più di trecento sono state riportate in Libia, recuperate dopo ore in mare, quasi assiderate. Verso un futuro da carne da macello, pressoché sicuro in un paese dove la legalità è dimenticata da tempo.

Chissà se davvero gli italiani, in media, siano contenti di come sono andate le cose. Chissà se davvero i popoli europei (e quindi la tanto spesso citata Europa dei popoli) siano contenti, in media, di come sono andate le cose. E penso anche che chiunque, dovunque abiti e qualunque paese (popolo) si trovi temporaneamente a rappresentare, ha il dovere di fare quello che può per soccorrere i naufraghi nel minor tempo possibile e portarli nel più vicino porto sicuro. E questo non può non riguardare anche l’Italia. Che hai voglia a dire di aiutarli a casa loro, questi poveri uomini, donne e bambini. È tutto giusto, e occorre farlo e trovare gli strumenti più efficaci e più soldi possibile. Forse anche abolendo il Franco cfa, chissà. Ma è un obiettivo di lungo o, per i più ottimisti, di medio periodo. C’è tempo. Quel tempo che manca a chi sta affogando o morendo assiderato in mare.

Allora io penso che l’Italia, oltre al dovere del soccorso, ne ha un altro. Quello del ricatto morale. Che dovrebbe suonare così: cara Europa, visto che noi per destino custodiamo una bella parte dei tuoi (nostri) confini marittimi, il nostro ricatto è questo: noi non facciamo morire nessuno in mare, portiamo i naufraghi nei nostri porti e garantiamo sicurezza e rispetto dei diritti umani. Però, 24 ore dopo questi poveri cristi devono già sapere se andranno in Francia, in Germania, in Spagna, etc, etc, etc… Cosa risponderebbero i popoli europei? Lasciateli schiattare in mare che poi far qualche anno i loro nipoti li avremo aiutati a casa loro? Non ci voglio neanche pensare, anche se – ammetto – è una possibilità. Che renderebbe vano anche il ricatto più morale del mondo.

Consigli per l'ascolto: "Profondo Rosso", Goblin

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