Manovra, il tempo con Ue stringe ma Lega e M5S insistono su quota 100 e reddito nei tempi

Politica

Oggi Conte riferisce alle Camere e domani incontra Juncker dopo l’ultimatum dell’Europa. Ma una proposta del governo per convincere Bruxelles a evitare la procedura di infrazione ancora non c’è. Il ministro Tria: per scongiurarla "servono decisioni politiche"

Non c’è ancora una proposta del governo italiano per convincere la Ue a evitare la procedura di infrazione. Un incontro a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato, tra gli altri, il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria e che si concluso a tarda sera (dopo una serie di riunioni tecniche), non ha sciolto i nodi: Lega e Cinquestelle confermano quota 100 e reddito di cittadinanza, nei tempi e nei costi previsti. Il ministro Tria è convinto che "è possibile evitare la procedura di infrazione", ma sottolinea però che "si tratta di prendere decisioni politiche rispetto a varie alternative".

Tempi stretti per la correzione della manovra

Ma sulla manovra il tempo stringe. Mentre si avvicina l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della commissione Jean Claude Juncker, fissato per domani alle 16, ieri è arrivato da Bruxelles quello che suona come un ultimatum: entro mercoledì l'esecutivo M5S-Lega deve presentare una proposta concreta di correzione, con modifiche “considerevoli” al progetto di bilancio nel prossimo triennio e che consenta, almeno nella forma, di rientrare dalla “deviazione senza precedenti” dalle regole Ue che porta Roma verso le sanzioni. Ma che entro l’incontro con Juncker si trovi una “correzione” accettabile per l'Unione appare sempre più difficile. Oggi, intanto, Conte riferisce alle Camere: "La Ue sarebbe miope se ci logorasse", ha detto il premier a Montecitorio.

Lo stallo su reddito di cittadinanza e quota 100

La proposta per convincere la Ue a evitare la procedura di infrazione, come detto, ancora non c'è. C'è l'ipotesi di un taglio da 3,5 miliardi al fondo da 16 miliardi per il 2019 per quota 100 e reddito di cittadinanza, da usare eventualmente per ridurre il deficit o da destinare agli investimenti, a seconda di come si chiuderà la partita europea. Ma ieri Lega e Movimento 5 Stelle, alla fine della giornata in cui erano attese le "decisioni politiche" fondamentali per l'esito della trattativa, hanno ribadito la difesa delle proprie misure, negando che il taglio impatti su modalità e tempi. In serata, hanno fatto sapere da entrambe le parti senza entrare nel dettaglio, sono arrivate le tabelle della Ragioneria e dell'Inps con le stime di platee e costi e il semaforo verde a procedere nei due progetti. La Lega ha parlato di “incontro positivo”. “Alla luce delle tabelle fornite è possibile confermare gli obiettivi politici della manovra sullo smantellamento della legge Fornero che partirà senza penalità e nei tempi già previsti. Inoltre sono confermati i finanziamenti per il triennio”, spiega una nota del Carroccio. Anche fonti del M5S, poco dopo, hanno assicurato che sono stati confermati gli obiettivi e i tempi della manovra sul reddito di cittadinanza.

Le ipotesi

Quali siano i tempi in realtà ancora non è scritto nero su bianco, né se il dettaglio di entrambe arriverà con emendamenti alla manovra o per decreto. Quota 100, comunque, dovrebbe rimanere invariata nei suoi pilastri: 38 anni di contributi e 62 di età con finestre trimestrali, con le domande da fare da gennaio e le prime uscite da aprile. Mentre si starebbe studiando un anticipo per gli statali, che manterrebbero comunque un maggiore preavviso rispetto ai lavoratori privati ma con l'uscita da giugno anziché da ottobre. Altro paletto per ridurre la platea quello del divieto di cumulo. Sul fronte del reddito, Luigi Di Maio ha confermato che si terrà conto della casa di proprietà nell'erogazione del reddito, con una decurtazione dell'assegno tra i 200 e i 280 euro. Il reddito, secondo le indiscrezioni delle ultime settimane, sarebbe erogato da marzo-aprile e alle imprese che assumono chi accede al beneficio andrebbero tra 3 e 6 mensilità. I 5 Stelle, dopo il botta e risposta a distanza sulle imprese tra il leader M5S e Matteo Salvini che ha fatto calare il gelo tra i due vicepremier, ci hanno tenuto a confermare che arriverà anche il promesso taglio delle pensioni d'oro, senza però specificare come sarà realizzato.

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