Rifiuti in Campania, Salvini: “Sì inceneritori”. Di Maio: “Non c’entrano una ceppa”

Politica

Il leghista: “Un termovalorizzatore per ogni provincia”. La risposta dell’altro vicepremier: “Gli inceneritori non c'entrano una beneamata ceppa e non sono nel contratto di governo”. Il ministro Costa: “Quando arriva l'inceneritore il ciclo dei rifiuti è fallito”

L’emergenza rifiuti in Campania crea tensioni nel governo gialloverde. Sul tema, infatti, in giornata si è consumato uno scontro tra i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. “Occorre il coraggio di dire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia perché se produci rifiuti li devi smaltire", ha detto il ministro dell’Interno da Napoli. Parole a cui, a stretto giro, ha risposto il collega pentastellato. “Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia), non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c'entrano una beneamata ceppa e tra l'altro non sono nel contratto di governo", ha scritto Di Maio su Facebook (senza citare Salvini). Poco dopo, ecco la contro-replica del leader leghista: “Io sono per costruire e non per i no, perché con i no non si va da nessuna parte. Questo vale soprattutto per gli enti locali, penso a tutti quei sindaci e alla stessa regione Campania che ha sempre detto no, no, no e i rifiuti cosa facciamo? Li facciamo gestire alla camorra?”. Non si è fatta attendere la nuova risposta di Di Maio, che sempre sul web ha scritto: "La camorra ha investito sul business degli inceneritori. Questo è il passato che non vogliamo più. Il futuro che vogliamo in tutta Europa è senza inceneritori e senza camorra".

Costa: “Salvini provocatorio”

Sul tema, dalla parte di Di Maio, è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “Quando arriva l'inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo dei rifiuti è fallito", ha dichiarato. E ancora: "Salvini ha detto qualcosa di provocatorio. La Campania vive un momento di sofferenza. A noi interessa che il ciclo integrato dei rifiuti sia completo. Così, poi, non avremo più bisogno di inceneritori perché faremo tutto in green economy". I rifiuti, ha aggiunto Costa, “possono essere una risorsa: per l'ambiente e per l'economia. Chi non è in sintonia con queste direttrici vive in un'epoca passata".

Contro gli inceneritori anche Fico

Sulla stessa linea anche il presidente della Camera Roberto Fico. "Sui rifiuti occorre fare passi in avanti, con pratiche e sistemi nuovi. Oggi c'è un'emergenza in Campania, quella degli incendi negli impianti, ed è lì che il Viminale ha una responsabilità importante che sono certo saprà fronteggiare molto meglio di come ha fatto finora”, ha detto. Anche il Movimento 5 Stelle ha ricordato come "sia il contratto di governo, che punta al superamento degli inceneritori non a costruirne di nuovi, sia i numeri della produzione dei rifiuti in Campania e lo stato d'avanzamento della raccolta differenziata nella Regione, escludono industrialmente la realizzazione di nuovi impianti incenerimento".

Carfagna: “Salvini ha ragione”

Dalla parte di Salvini, invece, si è schierata Mara Carfagna. "Ha ragione quando dice che in Campania la gestione dei rifiuti è da emergenza annunciata e che bisogna realizzare infrastrutture e termovalorizzatori, non difendere l'esistente che interessa, guarda caso, le organizzazioni criminali", ha detto la vicepresidente della Camera, di Forza Italia. "Il governo guidato da Silvio Berlusconi, dieci anni fa, aveva risolto la precedente emergenza e dimostrato col valorizzatore di Acerra che affrontare e risolvere la crisi si può, prestando attenzione all'ambiente, alla salute pubblica e creando nuovi posti di lavoro”, ha aggiunto.

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