Libertà di stampa, giornalisti in piazza. Di Battista: chiedano scusa

Politica

Presidi della Fnsi dopo gli attacchi ai cronisti in seguito all’assoluzione Raggi. Il M5S torna alla carica. Di Maio: “Bisogna migliorare le condizioni dei precari ed evitare il conflitto di interessi”. Conte: "Non temete, questo governo è per la libertà di stampa"

Centinaia di giornalisti sono scesi in piazza oggi in tutta Italia, ma anche in capitali estere come Londra e Bruxelles, in difesa della libertà di informazione. I flash mob sono stati organizzati dalla Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi), dopo gli attacchi alla stampa partiti da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista in seguito all’assoluzione di Virginia Raggi. La polemica però continua. E anche oggi il vicepremier e Di Battista sono tornati sul tema con post e video su Facebook. Di Maio che aveva definito i cronisti "infimi sciacalli" ha sottolineato che "la libertà di informazione si garantisce prima di tutto migliorando le condizioni di lavoro dei giornalisti. Soprattutto i giornalisti sottopagati, al limite dello sfruttamento”. Di Battista, dopo aver utilizzato termini come "puttane e pennivendoli" in riferimento ai cronisti, è tornato all’attacco di quei giornalisti che “per orgoglio e malafede non sanno chiedere scusa per le menzogne scritte sulla Raggi”. La senatrice pentastellata Elena Fattori invece si è schierata a favore della libertà di stampa e ha invitato i giornalisti eletti coi 5 Stelle a dimettersi. Sul caso è intervenuta anche l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni (Agcom) che ha sottolineato “l’esigenza di un’informazione libera e pluralista”. E il premier Giuseppe Conte, da Palermo, dove si trovava per il vertice sulla Libia ha assicurato: "Questo governo, non io personalmente che è scontato, è per la libertà di stampa, non dovete assolutamente temere, non sarà mai posto in discussione un principio fondamentale di qualsiasi sistema costituzionale".

Fnsi e Agcom in difesa dell’informazione

L'Agcom difende il mondo dell'informazione, nel giorno in cui nelle piazze dei capoluoghi italiani, e in alcune piazze all’estero, si sono svolti i flash mob dell’Fnsi per dire "basta attacchi ai giornalisti" e "giù le mani dall'informazione". L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni “segnala che ogni attacco agli organi di stampa rischia di ledere il principio costituzionale di libera manifestazione del pensiero, che è alla base del pluralismo dell'informazione e del diritto di cronaca e di critica”.

Di Battista: “Non sanno chiedere scusa”

Nel frattempo, però, Alessandro Di Battista in un post su Facebook ha rinnovato gli attacchi a "una parte del sistema mediatico": "E' partita la difesa corporativista, puerile, patetica, ipocrita, conformista e oltretutto controproducente. Quando per orgoglio e malafede non sanno chiedere scusa per le menzogne scritte sulla Raggi, per la difesa a spada tratta di un sistema morente, per aver avallato il neoliberismo e tutte le sue nefandezze, partono con la solita litania: 'giù le mani dall’informazione’". Sulle manifestazioni di protesta, Di Battista invita i giornalisti ad andare sotto casa degli editori.

Di Maio: “Migliorare condizioni lavoro dei precari”

In un passaggio di un video postato su Facebook, invece, Di Maio sostiene che "la libertà di informazione si garantisce prima di tutto migliorando le condizioni di lavoro dei giornalisti. Soprattutto i giornalisti sottopagati, al limite dello sfruttamento". Di Maio aggiunge: "Noi vogliamo garantire la libertà di stampa con l'equo compenso" che varrà per tutti i professionisti, ma anche per i giornalisti. "Spero ne vogliano parlare con me il presidente dell'Odg, il presidente della Fnsi" e le associazioni dei precari. Di Maio ha anche annunciato l’avvio di approfondimenti su grandi editori italiani perché "l’informazione deve essere libera dal conflitto di interessi".

Fattori (M5s): "Si dimettano i giornalisti eletti coi 5 Stelle"

In difesa della libertà di stampa interviene anche Elena Fattori, senatrice del M5s: "L’articolo 21 è l'articolo della Costituzione italiana dedicato alla libertà di stampa. Sarebbe bene ripassare un po' visto che ora siamo al Governo del Paese. Sennò sui tetti sarà necessario che ci salga qualcun altro. E dopo i tetti rimangono le montagne. Coerenza vorrebbe che per dimostrare la loro verginità tutti i giornalisti eletti col 5 stelle si dimettessero", scrive la senatrice sulla sua pagina Facebook.

Consiglio disciplina Odg riunito su Di Maio

Sulle affermazioni contro la stampa di Di Maio, invece, domani è prevista una riunione del consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti della Campania, dove il vicepremier è iscritto nell’elenco dei pubblicisti. Il consiglio esaminerà la documentazione acquisita sulla vicenda. Nel caso il procedimento andasse avanti, il consiglio potrà anche convocare Di Maio per ascoltarlo. "Sono a loro disposizione qualsiasi decisione vogliano prendere nei miei confronti", ha detto Di Maio nella diretta video diffusa su Fb precisando: "Le mie affermazioni le ho fatte da ministro e non da giornalista, ma mai mi avvarrò dell'insindacabilità delle opinioni espresse e dell'immunità parlamentare".

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