Il Governo e la concorrenza perfetta

Politica

Massimo Leoni

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Colpo su colpo. Come aziende che si contendono un mercato. Così, almeno fino alle prossime europee, andranno avanti Lega e Cinquestelle. Con una tregua, inevitabile: la legge di bilancio

È micidiale il botta e risposta tra gli azionisti del governo Conte. Cinquestelle e Lega agiscono come in un mercato in cui la concorrenza è spietata. Perfetta, si potrebbe dire. Consapevoli che i bacini elettorali da attrarre sono sempre più contigui. E che la pesca miracolosa tra i tradizionali elettori del Pd ha dato quel che poteva dare (tanto) e che la partita per crescere bisogna giocarla con la controparte del famoso contratto. Si tratti di annunci o disegni di legge, di decreti o di tweet, qualsiasi iniziativa genera una risposta immediata, perché l’attenzione non resti attratta a lungo da un colore solo della coalizione giallo verde.

E i tweet, gli annunci, le iniziative hanno tutte – o quasi – del clamoroso. La cadenza, quotidiana. Sette giorni su sette. Tipo: Salvini firma la circolare per sgombrare nel modo più rapido possibile gli immobili occupati abusivamente (Il che va bene, ma siamo sicuri che tanta gente che da un giorno all’altro non sa dove dormire sia un buon affare per la sicurezza e la legalità delle nostre città?). Dall’altra parte, in un riflesso quasi pavloviano, arriva l’annuncio del ministro della giustizia, Bonafede, che l’esclusione (il Daspo) dalle gare pubbliche per i corrotti sarà a vita, senza alcuna possibilità di riabilitazione. Anche qui: provvedimento popolare, ma anche di dubbia costituzionalità (la valenza riabilitativa della pena che fine fa in questo disegno?)

A volte la concorrenza (magari per stanchezza, perché competere costa fatica) diventa cartello. Il cartello del governo – più per necessità che per fatica - potrebbe coincidere prima con la nota di aggiornamento del Def, poi con la legge di bilancio. Bisogna mettere d’accordo tante cose e costose. Due visioni del mondo e della politica economica opposte (reddito di cittadinanza vs. flat tax, per fare un esempio). E bisogna evitare la tempesta perfetta, preparata da Fitch, temuta dai mercati e alimentata dall’imminente fine del quantitative easing della Bce, che alla sostenibilità del debito italiano ha dato una grossa mano. Per questo Tria – che pure ama la concorrenza – dovrà scrivere le regole del cartello, sperando che sia gradito ai mercati. Sublime contraddizione.

Consigli per l’ascolto: “Lost in the Supermarket”, The Clash

 

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