Bonafede a Sky tg24: "A settembre al lavoro sulla legittima difesa"

Politica
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede (archivio Ansa)

Il ministro della Giustizia ha ribadito la necessità di una normativa che “faccia sentire che lo Stato è vicino al cittadino” che si difende

Sul provvedimento per la legittima difesa, “immagino che da settembre si ricomincerà a lavorare ma ci si sta lavorando già adesso”. È quanto dichiarato in un'intervista a Sky TG24 dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

“Normativa chiara”

Nel suo intervento, il Guardasigilli ha affrontato la questione riguardante una delle modifiche di legge più discusse in Italia. “Ci sono già progetti in Parlamento - ha spiegato il ministro - sappiamo che è una delle priorità indicate nel contratto di Governo, dobbiamo lavorare a un testo che sia il più equilibrato possibile”. Il riferimento del ministro M5S è al testo da adottare come base della futura normativa il cui iter di modifica è iniziato ufficialmente lo scorso 18 luglio. “Come ho detto più volte – ha aggiunto Bonafede - dobbiamo far sì che una persona che si sia legittimamente difesa in casa sua possa avere una normativa chiara che gli faccia sentire che lo Stato è vicino a quel cittadino che si è difeso”. Lo scorso luglio con l'avvio dell'iter in Commissione Giustizia al Senato, Bonafede si era già espresso sul tema dichiarando che “in alcun modo la realizzazione dell'obiettivo riformatore, per come concepito dalla maggioranza, potrà portare alla liberalizzazione delle armi in Italia”. Nella sua dichiarazione Bonafede aveva inoltre precisato che sulla detenzione ed il porto delle armi, materie disciplinate da disposizioni rigorose, il governo non avverte alcuna esigenze di intervenire “trattandosi – aveva scritto il ministro - di leggi che rappresentano,strumenti irrinunciabili nella lotta alla criminalità”. Dichiarazioni alle quali si era immediatamente allineato il ministro degli Interni, Matteo Salvini, che si era detto “in perfetta sintonia con il ministro Bonafede”.

I disegni di legge

Sono cinque, al momento, i disegni di legge sulla legittima difesa depositati a Palazzo Madama: uno della Lega, due di Forza Italia, uno di Fratelli d'Italia, uno di iniziativa popolare. Su queste proposte si incentreranno, fino al prossimo mese di ottobre, i lavori della commissione Giustizia per decidere se adottare un testo base tra quelli presentati oppure procedere alla stesura di un testo unico. Nello specifico, il testo di iniziativa popolare, quello di FdI e uno di quelli di FI, chiedono di modificare l'artico 52 del codice penale introducendo modifiche e integrazioni alla possibilità di difesa da aggressioni violente. Gli altri due intervengono anche sull'articolo 55 che riguarda l'esclusione della punibilità per eccesso colposo, nonché sulla parte del codice penale che riguarda il furto in abitazione. Quello della Lega, in particolare, punta a inasprire le pene e a riconoscere la difesa sempre come legittima eliminando il principio di proporzionalità tra offesa e difesa richiesto ora dall'art. 52 del codice penale. L'esame in commissione dovrà essere concluso entro tre mesi, quindi a metà ottobre.

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