Strage Marcinelle, Moavero: siamo stati emigranti, bisogna ricordarlo

Politica
Il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi (ansa)

Con un messaggio per la 62° ricorrenza della strage in cui morirono 136 minatori italiani, il ministro degli Esteri ha ricordato chi lasciava l’Italia per cercare lavoro all’estero: "Non dimenticarlo quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra epoca"

I 262 rintocchi della campana Maria Mater Orphanorum hanno ricordato al mondo il disastro di Marcinelle, in Belgio, dell'8 agosto 1956: 262 minatori, tra cui 136 italiani, morirono nell'incendio alla miniera del Bois du Cazier. "E' una tragedia immensa, una ferita profonda che l'Italia ricorda con la solenne Giornata del Sacrificio del Lavoro, in onore di tutti i lavoratori italiani ovunque nel mondo", ha scritto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, nel messaggio rivolto ai connazionali per la giornata di commemorazione. E ha aggiunto: "Siamo stati una nazione di emigranti, siamo andati stranieri nel mondo cercando lavoro" e bisogna ricordarlo "quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra travagliata epoca''. In mattinata al ricordo della tragedia avevano dedicato messaggi sia il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

La replica della Lega

Le parole del ministro degli Esteri, però, non sono piaciute alla Lega, che considera "il paragone irrispettoso". "Paragonare gli italiani che sono emigrati nel mondo, a cui nessuno regalava niente né pagava pranzi e cene in albergo, ai clandestini che arrivano oggi in Italia è poco rispettoso della verità, della storia e del buon senso". E' stata la replica che la Lega ha affidato ai capigruppo a Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Parole, queste, condivise da Fratelli d'Italia, che tramite il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida dice: “Gli Italiani che emigrarono hanno portato lavoro e qualità e chi ci ha ospitato ha preteso che rispettassimo fino all'ultima regola, perseguitando correttamente chi non lo fece. Il richiamo di Moavero o è inutile o è fuorviante rispetto alla necessaria azione per impedire una invasione di clandestini che con gli emigranti italiani non c'entra nulla. Il Ministro degli Esteri eviti paragoni impropri e offensivi”.

"Siamo stati una nazione di emigranti nel mondo"

Diverso il punto di vista del titolare delgli Esteri, per il quale "Marcinelle è una tragedia dell'immigrazione" che sostiene la necessità di "un'Europa più sociale". Sono stati tanti gli italiani “che lasciarono le terre natie cercando all'estero un futuro migliore per sé e per i propri figli, spesso affrontando viaggi incerti e pericolosi, condizioni impervie di vita”, ha ricordato il ministro nel suo messaggio. “Siamo stati, fino ai primi anni sessanta del ventesimo secolo, appena ieri, una nazione di emigranti nel mondo. Anche in Europa, siamo andati stranieri, in Paesi stranieri, cercando lavoro. Partivamo, con grandi disagi, alla volta di quegli stessi Stati europei (Belgio, Francia, Germania e altri) nei quali adesso possiamo andare a lavorare: cittadini dell'Unione Europea, fra altri cittadini della medesima Unione Europea, con analoghi diritti e doveri”, ha proseguito il titolare della Farnesina. 

Il ministro ha poi chiuso il suo messaggio con un appello: “Cari Amici italiani, ovunque siate nel mondo dovete sapere che la dedizione con la quale, quotidianamente, assolvete ai vostri doveri lavorando, rende migliore il nostro Paese e contribuisce alla sua reputazione positiva".

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