Manovra, Di Maio: no a strappo con Ue. Salvini: rivoluzione su tasse

Politica
Foto d'archivio Ansa

Il vicepremier, dopo l'incontro con Conte e Tria: serve "dialogo decisivo e sincero per riuscire a ottenere delle cose". Due i problemi dell'Italia, per il ministro: l'emergenza tassazione e la povertà. Salvini: sul fisco faremo come sull'immigrazione

"Non c'è bisogno di nessuno strappo con l'Unione europea ma un dialogo decisivo e sincero per riuscire ad ottenere delle cose". A spiegarlo è Luigi Di Maio, parlando della Manovra all’indomani del primo incontro con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria, "per coordinare le prossime politiche pubbliche". E inserata, sul tema della Manovra, è intervenuto anche l'altro vicepremier Matteo Salvini: faremo sul fisco quello che abbiamo fatto sull'immigrazione.

Due emergenze: tassazione e povertà

Il vicepremier, a margine dell'inaugurazione di una nuova scuola dell'infanzia post sisma a Fabriano (Ancona), ha poi spiegato: "Abbiamo in mente un progetto ambizioso di legge di bilancio con cui porteremo avanti tutte le politiche di dialogo con l'Ue sia tutte le politiche di spending review e di riorganizzazione della spesa pubblica". Per il ministro dello Sviluppo  economico e del Lavoro, ci sono "due grandi problemi, due grandi emergenze in Italia: il livello di tassazione sulle imprese, e quindi la flat tax, e bisogna farla (COME FUNZIONA); e numero due, ma non per ordine di importanza, i livelli di povertà, con cinque milioni di persone in povertà assoluta". E ribadisce: "Il reddito di cittadinanza è un'emergenza che dobbiamo assolutamente portare avanti".

"Aumento selettivo dell'Iva è fake news"

Ma Di Maio ha affrontato anche un’altra questione, cioè quella sulle indiscrezioni apparse sulla stampa sulla possibilità di un aumento selettivo dell'Iva nella prossima Manovra. All’ipotesi di questo scenario, però, il vicepremier ha risposto così: "Un'altra fake news, una al giorno almeno".

Salvini: sul fisco rivoluzione, giù tasse e via Fornero

In serata sul tema è intervenuto anche l’altro vicepremier, Matteo Salvini: "Vogliamo fare per il fisco quello che abbiamo fatto per l'immigrazione. Vogliamo cominciare a smontare pezzo per pezzo la Legge Fornero: nessuno ha la bacchetta magica ma abbiamo cominciato". Lo ha detto intervenendo alla Festa della Lega Romagna. "Il prossimo obiettivo è cancellare spesometri e redditometri che ti fanno perdere tempo invece di stare dietro ai clienti e occuparti del tuo lavoro". Guardando al Decreto Dignità e alla non reintroduzione dell'articolo 18, Salvini ha definito questo articolo dello Statuto dei Lavoratori come "solo un vincolo per dare lavoro agli avvocati e ai sindacati". Il vicepremier ricorda poi i punti centrali del contratto di governo: "Primo: una riduzione della pressione fiscale. Poi decidiamo se per le imprese, per le famiglie, sull'Iva, ma intanto partiamo. Secondo: via le accise sulla benzina, almeno alcune. Basta pagare per la guerra d'Etiopia o il Vajont. Terzo: stralcio delle cartelle Equitalia, che è la richiesta che qui in spiaggia la gente fa di più. Quarto: flat tax e reddito di cittadinanza. Nel contratto di governo ci sono, forse non si potranno fare subito, però impostiamole. Quinto: abolizione della Fornero e quota cento". Queste le "novità" che il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dice a “La Stampa” di aspettarsi dalla manovra perché, spiega, questo è "il governo del cambiamento e non può fare le stesse finanziarie punitive di quelli precedenti". Il leader della Lega non esclude un aumento del deficit per finanziare le riforme da lui propugnate: "Faremo di tutto per non aumentarlo. Ma se si tratta di aiutare imprese e famiglie i vincoli europei si possono superare. La regola del 3% non è la Bibbia", afferma Salvini. "Il debito che abbiamo ereditato – osserva ancora il vicepremier - non è un problema se l'economia tira.

Salvini: esiste ancora centrodestra, ma se Fi preferisce Renzi lo dica

Salvini ha poi parlato della situazione politica. Alla domanda sull’esistenza del centrodestra, ha risposto: "Si". Ma "la quarta volta che Forza Italia vota con Renzi e Partito Democratico a me girano le balle. Se preferisce Renzi lo dica".
"Continuo a ritenere che il futuro di questo Paese sia di centrodestra. L'opposizione del Pd me la aspetto - ha argomentato - ma non ho capito perché Fi ha votato contro un segnale di equità e giustizia come il taglio dei vitalizi". Sulla Rai, ha proseguito Salvini, "abbiamo proposto un giornalista libero, allievo di Montanelli che ha lavorato e lavora per il Giornale di Berlusconi e Berlusconi dice no. Non lo ho capito". Comunque ha aggiunto ancora, "vado oltre e sono orgoglioso di come stiamo governando tante regioni. Non sono io che cambio, che esco e che tradisco ma la quarta volta che Fi vota con  Renzi e Partito Democratico a me girano le balle. Se preferisce Renzi- ha concluso - lo dica".

Politica: I più letti