Dl dignità, attesa audizione di Boeri. "Faccio politica? Sciocchezza"

Politica
Tito Boeri (Ansa)

Il presidente dell’Inps dovrebbe presentarsi davanti ai parlamentari della Commissione Finanze e della Commissione Lavoro per chiarire la questione degli 8mila posti di lavoro all’anno che verrebbero persi e della presunta manomissione della relazione tecnica

Lo scontro sul decreto Dignità (COSA PREVEDE) si sposta in Parlamento, dove è attesa oggi l’audizione di Tito Boeri, protagonista nei giorni scorsi di un botta e risposta con il governo a causa di alcune cifre sulla perdita dei posti di lavoro riconducibile al provvedimento. "Accusarmi di fare politica è una colossale sciocchezza - ha detto il presidente dell’Inps in un’intervista a Repubblica - Chi mi conosce lo sa: ho sempre detto quello che penso, senza mai preoccuparmi di chi fosse a Palazzo Chigi". Il vicepremier Luigi Di Maio, ieri sera, ha definito la situazione “una questione ancora da chiarire".

L’audizione di Boeri

Boeri dovrebbe presentarsi oggi davanti ai parlamentari della Commissione Finanze e della Commissione Lavoro, unite nell'esame: si cercherà di fare chiarezza sui numeri della relazione tecnica che attribuisce alle norme anti-precari un effetto negativo sui contratti, ma anche di scoprire a chi appartenga la “manina” che quei numeri li avrebbe inseriti nottetempo all'insaputa del ministro del Lavoro.

"Mio incarico scade a febbraio 2019, se vogliono cacciarmi lo facciano"

Potrebbe essere dunque la giornata decisiva nel confronto tra la maggioranza gialloverde e il presidente Inps, ancora in carica fino a febbraio del prossimo anno: “Il mio incarico scade nel febbraio 2019. Fino ad allora io non mi muovo di qui - ha detto Boeri a Repubblica interpellato su sue eventuali dimissioni, evocate domenica da Matteo Salvini - Ho un mandato, e lo porto a termine. Se mi vogliono cacciare prima, lo facciano. Se no, se ne riparla con l'anno nuovo". E proprio sul ministro dell’Interno dice: “Non l'ho mai incontrato, e forse a questo punto è meglio così". Il presidente dell’Inps ha visto invece Di Maio “due volte, mi è sembrata una persona ragionevole, disposta ad ascoltare”, mentre del ministro dell'Economia Giovanni Tria, "ho condiviso dalla prima all'ultima parola tutti gli interventi pubblici che ha fatto finora".

Boccia (Confindustria) : "Scontro tra istituzioni non porta bene al Paese"

La discussione in corso tra il governo e Tito Boeri "riguarda gli interessati, ma mi sembra che uno scontro tra istituzioni non porti mai bene al Paese". Lo afferma il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che aggiunge, in riferimento ai possibili 8mila contratti che non sarebbero rinnovati con il decreto Dignità, che "più che dati previsionali servono le rendicontazioni dei provvedimenti di governo". "Tra un anno - spiega - se quanto quello che il governo sta proponendo avrà incrementato l'occupazione vuol dire che sarà un buon risultato, altrimenti sarà un cattivo risultato". "Evitare errori in entrata, al di là di meccanismi previsionali - conclude Boccia - è un elemento di interesse del Governo, del Paese e dell'industria italiana".

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