Elezioni Comunali 2018, a Messina sfida tutta nel centrodestra

Politica
Palazzo Zanca, sede del municipio di Messina (foto: Facebook/Comune di Messina)
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Domenica al ballottaggio ci saranno Bramanti (Fi, Noi Con Salvini, Fdi più altre liste civiche) e De Luca (Udc). Gli altri partiti hanno lasciato libertà di voto. LO SPECIALE

L'incognita è rappresentata dagli elettori di Movimento 5 Stelle e Pd, di fatto fuori dai giochi nel ballottaggio di domenica 24 giugno a Messina. Ballottaggio che vedrà protagonisti Dino Bramanti e Cateno De Luca, entrambi appartenenti all'area politica del centrodestra. (LO SPECIALE)

I due sfidanti a Messina

Bramanti, sostenuto dal centrodestra, al primo turno ha ottenuto il 28,2% dei consensi; De Luca, esponente dell'Udc e candidatosi con una lista civica, si è invece fermato al 19,8%. Anche per quest'ultimo, il bacino elettorale è però più o meno lo stesso che per la corazzata di Bramanti, direttore della Fondazione "Bonino-Pulejo": la coalizione che appoggia il governatore siciliano Nello Musumeci. E tra i due contendenti, come riportano le agenzie di stampa, i toni si sono alzati a dismisura negli ultimi giorni, tra comizi al veleno, denunce in questura, ritardi nello spoglio delle schede per le circoscrizioni e tentativi di apparentamenti naufragati. 

Ago della bilancia Pd e M5s

Per Bramanti le insidie maggiori potrebbero arrivare dagli altri cinque candidati sconfitti al primo turno: tutti hanno deciso di lasciare libera scelta al proprio elettorato per il ballottaggio. Nessuna indicazione di voto né dal sindaco uscente Renato Accorinti, che non è riuscito a bissare il mandato, né dal Pd, con cui il candidato di centrodestra ha cercato invano di trovare un accordo. Lo stesso ha fatto - invano - De Luca con il M5s. Se domenica dovesse vincere, l'esponente Udc si ritroverà ad amministrare in solitaria in quanto al primo turno le sue liste non hanno superato lo sbarramento del 5%, dunque non hanno portato all'elezione di alcun consigliere. Insomma, si ritroverà a dover cercare una maggioranza sulle singole delibere.

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