Governo, Segre: "Mi opporrò a leggi speciali. Fiducia? Mi astengo"

Politica
Liliana Segre ha ricevuto una standing ovation al termine del suo discorso (Ansa)

La senatrice a vita è intervenuta durante il dibattito per la fiducia all'esecutivo Conte parlando a difesa di Rom e popoli nomadi: "Mi rifiuto di pensare che la nostra civiltà democratica sia sporcata da provvedimenti mirati nei loro confronti". AGGIORNAMENTI

"Mi rifiuto di pensare che la nostra civilità democratica sia sporcata da leggi speciali" nei confronti di Rom e Sinti. "Se accadrà mi opporrò con tutte le forze". La senatrice a vita Liliana Segre, nel suo intervento al Senato sulla fiducia al governo Conte (I NUMERI) ha tenuto un discorso che si è concluso con una standing ovation da parte di tutta l’Aula. Anche la presidentessa del Senato, Maria Elisabetta Casellati, ha voluto omaggiarla: "Grazie per la lezione di vita che ha voluto impartire oggi a tutti noi". Poi il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Grande regalo da parte sua". GLI AGGIORNAMENTI

Segre: "Anche Rom e nomadi vittime dell’Olocausto"

Durante il suo intervento, Liliana Segre ha ricordato di essere una "vecchia signora" che è tra le poche "ancora in vita" a portare sul braccio "il numero di Auschwitz". La senatrice ha parlato a difesa dei Rom, di tutti i popoli nomadi, anch'essi "vittime" dell'Olocausto, e di chi si trova ora nella condizione di clandestino".

"Fiducia? Mi asterrò, poi valuterò le scelte senza pregiudizi"

Sulla fiducia al governo Conte, Liliana Segre è stata chiara: "La scelta più coerente rispetto alla fiducia a questo governo credo sia l'astensione: poi valuterò volta per volta le scelte dell'esecutivo, senza pregiudizi ma solo nell'interesse del popolo italiano". Infine un pensiero per il presidente della Repubblica: "Non posso che rivolgere un ringraziamento al Presidente Mattarella per aver deciso di ricordare l'80esimo anniversario delle leggi razziali facendo una scelta sorprendente e nominando senatrice a vita una vecchia signora che porta sul braccio il numero di Auschwitz". Segre ha poi ricordato "l'umiliazione" di quanti vennero esclusi dalla società in tempi che prepararono " la Shoah italiana, che fu uno dei crimini del fascismo italiano". "Si dovrebbe dare la parola a quei tanti che non sono tornati dai campi di sterminio, quelli che non hanno tomba, che sono cenere nel vento: salvarli dall'oblio non è solo un debito storico nei loro confronti ma serve ad aiutare gli italiani a reagire contro l'indifferenza a non anestetizzare le coscienze e ad essere più vigili nelle responsabilità verso gli altri"

Conte: "Segre ci ha fatto un grande regalo, mai consentire l’oblio"

Anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (LEGGI IL TESTO DEL SUO DISCORSO), ha voluto rivolgere un pensiero per Liliana Segre: "Ci siamo conosciuti l'altro giorno, e ci ha fatto un grande regalo perché ci ha restituito alla memoria una pagina molto dolorosa della nostra storia. Il tempo trascorre ma non dobbiamo mai consentire l'oblio. Io ho un bambino di 11 anni e mi impegno sempre a trasmettergli questa memoria". 

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