Renzi: “Non voterò fiducia a Di Maio". La replica: "Ego smisurato"

Politica

L’ex segretario Dem sul confronto con il M5S per la formazione del prossimo esecutivo: “Non possiamo far passare il messaggio che il 4 marzo sia stato uno scherzo. Incontrarsi è un bene, ma deciderà la direzione”. Il pentastellato: "Il Pd non riesce a liberarsi di lui"

Matteo Renzi rompe il silenzio dopo le elezioni del 4 marzo (LO SPECIALE) e per la prima volta dice apertamente la sua su un eventuale confronto con il Movimento 5 Stelle per la formazione del prossimo esecutivo. “Siamo seri, chi ha perso le elezioni non può andare al governo. Non possiamo far passare il messaggio che il 4 marzo sia stato uno scherzo”, ha detto l’ex segretario Dem.

Renzi: “Pd ha perso, tocca a Salvini e Di Maio governare”

Ospite alla trasmissione “Che tempo che fa”, Renzi ha aggiunto: “Il Pd ha perso. Tocca a Salvini e Di Maio governare. Non possiamo rientrare dalla finestra come un gioco di palazzo” o con decisioni “dei caminetti romani”. E ancora: “Che il Pd non debba andare al governo lo dice Salvini, ma secondo me anche il 99% dei cittadini. Su questo punto sono d'accordo con lui”. “O fanno il governo i populisti Di Maio e Salvini, oppure facciano loro una proposta di legge elettorale e riforma costituzionale per fare iniziare davvero la terza Repubblica - ha proseguito Renzi - M5s e Lega, scrivetele voi le regole: noi da subito vi diciamo che a meno che non propongano la dittatura, siamo pronti a sederci e dire che va bene”.

“Sì incontro Di Maio, no votare la fiducia a un suo governo”

Sull’imposizione di Luigi Di Maio di essere lui il premier, Renzi ha detto: “Questa storia di Di Maio premier a tutti i costi la pensa solo Di Maio. Il 32% non è il 51%. Ma venire a chiedere a chi hai accusato di tutti i mali e con cui non condividi l'idea del futuro di fare un governo...”. Renzi, però, non ha chiuso del tutto le porte a un incontro col M5S. “Incontrarsi è un bene, sempre. Si parlano le Coree, si possono parlare Cinque Stelle e Pd, Cinque Stelle e Lega. Penso che incontrarsi con Di Maio sia un fatto normale, naturale, come con altri leader. Secondo me andrebbe fatto in streaming l'incontro. Così vediamo se hanno cambiato idea su vaccini, tav, reddito di cittadinanza”, ha dichiarato. E poi ha ribadito: “Incontrarsi con Di Maio sì, votare la fiducia a un governo Di Maio no. Anche per rispetto per chi ci guarda, la gente sennò poi non crede più alla democrazia”. E comunque, ha aggiunto Renzi, “io di senatori Pd disponibili alla fiducia a Di Maio non ne conosco uno”.

“Dico la mia, ma deciderà la direzione”

Renzi, in ogni caso, ha ribadito che sarà la direzione Pd - convocata per il 3 maggio - a decidere se aprire o no un confronto coi 5 Stelle. “Io dico la mia, poi deciderà la direzione, l'assemblea dei parlamentari”, ha detto l’ex segretario. Che però ha aggiunto: “Sarebbe una presa in giro degli italiani" andare al governo con loro, il “governo lo deve fare chi ha vinto, noi ripartiamo da zero”.

Di Maio: "Renzi ha un ego smisurato"

Poco dopo le dichiarazioni di Matteo Renzi, Luigi Di Maio ha scritto un post su Facebook: "Il Pd non riesce a liberarsi di Renzi nonostante l'abbia trascinato al suo minimo storico prendendo una batosta clamorosa. Altro che discussione interna
al Pd. Oggi abbiamo avuto la prova che decide ancora tutto Renzi col suo ego smisurato. Noi ce l'abbiamo messa tutta per fare un Governo nell'interesse degli italiani. Il pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno".

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Si attende il 3 maggio

Le parole di Renzi erano molto attese. Il Partito democratico, infatti, è diviso tra chi crede in un’apertura al M5S e chi invece la rifiuta. Dopo le consultazioni con il presidente della Camera Roberto Fico - che ha ricevuto dal capo dello Stato Sergio Mattarella il mandato esplorativo per verificare la possibilità di un governo tra dem e pentastellati – sia Di Maio sia Maurizio Martina sono sembrati possibilisti, almeno sull’iniziare un dialogo. Il segretario reggente del Pd, però, ha preso tempo: a decidere sarà la direzione del partito. In realtà, il segretario reggente ha specificato che nella riunione non si deciderà se “fare o non fare un governo con i Cinque Stelle, ma se iniziare un confronto, entrare nel merito delle questioni, capire se ci possono essere punti d'intesa”.

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