Governo, domani al via le consultazioni. Salvini: no a Di Maio premier

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Foto d'archivio Ansa

Gli esponenti politici dei diversi schieramenti sono attesi al Quirinale il 4 e il 5 aprile, per un confronto con Mattarella. Tra M5s e Lega ancora braccio di ferro su premiership. Possibile convergenza su alcuni temi, come Russia e migranti

Conto alla rovescia per l’inizio delle consultazioni al Quirinale, dopo le elezioni politiche (LO SPECIALE). Il 4 e il 5 aprile i partiti maggiori sono attesi al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (IL CALENDARIO). M5s e Lega, intanto, non si muovono dalle loro posizioni, con Luigi Di Maio e Matteo Salvini che tornano a porre l'accento sui programmi. Tra i due continua il braccio di ferro sulla premiership, ma si aprono possibili convergenze su Russia e migranti. Il faccia a faccia, però, resta in sospeso. Se non si dovesse arrivare a un accordo, il capo dello Stato potrebbe lasciar passare alcuni giorni e poi decidere per un secondo giro di colloqui.

Martina: Pd minoranza, ascolteremo inidicazioni Colle

Nel Pd intanto sembra crescere la fronda governista anche se Maurizio Martina ha ribadito che il partito, dopo la sconfitta della tornata elettorale, sente la "necessità di lavorare dentro una responsabilità che è quella di minoranza parlamentare". "Non c'è possibilità di dialogare con la destra e Salvini, perché ci sono punti sostanziali di merito che fanno la differenza", ha poi ribadito il reggente del Partito Democratico. "Ascolteremo Mattarella e capiremo se nelle settimane a venire ci saranno indicazioni. Non siamo insensibili al suo lavoro delicato. Le altre forze politiche ora devono esplicitare la prospettiva che intendono dare al Paese", ha sottolineato.

Il programma delle consultazioni

Il calendario delle consultazioni si apre il 4 aprile, con i neo-eletti presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. Poi sarà la volta del presidente emerito e senatore a vita Giorgio Napolitano. Nel pomeriggio, Mattarella incontrerà il gruppo Per le Autonomie (SVP-PATT, UV), il gruppo Misto del Senato della Repubblica, il gruppo Misto della Camera dei deputati e i gruppi di Fratelli d'Italia. Il 5, invece, sarà la volta dei partiti maggiori, nell’ordine di ricevimento: Partito Democratico, Forza Italia, Lega, mentre per ultimi andranno al Colle i gruppi del Movimento 5 Stelle.

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