Renzi: "Chi picchia un carabiniere non è antifascista, è un criminale"

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Il segretario Pd a Sant'Anna di Stazzema, dove nel 1944 un eccidio nazifascista provocò 560 vittime, per la sua iscrizione all'anagrafe antifascista. "Quelle idee sono da combattere ancora oggi, ma sbaglia chi paragona il presente alla stagione fascista"

"Chi in nome dell'antifascismo picchia un carabiniere non è antifascista, è un criminale. Chi picchia le forze dell'ordine in nome dell'antifascismo, non merita niente della nostra attenzione". È intervenuto così Matteo Renzi durante la sua visita a Sant'Anna di Stazzema, in provincia di Lucca, dove nell'agosto del 1944 560 persone morirono durante un eccidio nazifascista. Il segretario dem, nel paese per effettuare la sua iscrizione all'anagrafe antifascista, ha sottolineato che "il fascismo appartiene al passato" ma occorre fare "attenzione" perché "quelle idee sono da combattere ancora oggi". Con l'ex presidente del Consiglio anche i ministri Maurizio Martina, Graziano Delrio, Andrea Orlando, Valeria Fedeli e il presidente Pd Matteo Orfini.

"Nazifascismo male assoluto"

Durante la visita Renzi ha parlato con i superstiti dell'eccidio, ha deposto una corona al cippo che ricorda la strage e ha spiegato che l'obiettivo dell'iscrizione all'anagrafe è "dare un messaggio forte, senza polemica, per dire che troviamo necessario aderire a un elenco di quelli che dicono che il nazifascismo è stato il male assoluto e che se c'è un luogo simbolo quello è Sant'Anna di Stazzema, e purtroppo non è il solo". Il segretario dem ha anche voluto rispondere all'attacco del leader della Lega, Matteo Salvini, che aveva parlato di "anagrafe canina": "Qualcuno ha fatto una polemica giuridica, ha detto che l'anagrafe la fanno i cani. Certo l'anagrafe la fanno per i cani, e anche i cittadini in Comune, la fanno tutti gli uomini che hanno bisogno di registrarsi in un elenco".

"Il dovere della memoria"

Ricordando il raid razzista compiuto a Macerata da Luca Traini, Renzi ha sottolineato che anche se il fascismo appartiene al passato "quando qualcuno spara nelle strade del nostro Paese, e spara avendo sul comodino il Mein Kampf, non dobbiamo sottovalutare la grave emergenza educativa che sta alla base del disastro che abbiamo visto". Tuttavia, ha aggiunto, "chi oggi paragona la stagione che stiamo vivendo alla stagione fascista commette un errore straordinariamente importante perché nega la realtà. Noi non siamo in quella fase che dette il via alla stagione fascista. Ma questo non vuol dire che non dobbiamo avere il dovere della memoria. Un dovere che è un elemento fondativo nel Paese". "Essere antifascisti è il valore costitutivo della nostra comunità - ha detto - la nostra democrazia è solida e forte".

Ai superstiti: "Avete vinto voi"

"L'antifascismo lo avete vinto voi. Vi hanno... vi hanno... ucciso, ma lo avete vinto voi, i bambini di Sant'Anna di Stazzema", ha detto Renzi, commosso, rivolgendosi ad alcuni anziani superstiti della strage nazifascista. "Questa è una storia che è realmente accaduta, non è un documentario, è accaduta a persone che sono qui - ha detto il segretario dem -. Da bambini hanno visto ciò che facciamo fatica a immaginare, i nazisti in azione. Ma i nazisti non avrebbero potuto fare quello che hanno fatto se non fossero stati accompagnati in queste strade dagli italiani, dai fascisti".

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