Elezioni 2018, sputi e insulti: Meloni contestata a Livorno

Politica
Uno dei cartelli esposti contro la Meloni a Livorno (Ansa)
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Contro la leader di FdI cori e striscioni mentre passeggiava nella città toscana. Alcune persone hanno lanciato una bottiglietta, sputato e dato calci alla la macchina. “Sono stata insultata, non ho potuto finire il giro”, ha detto lei. Solidarietà dal centrodestra

La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, è stata contestata a Livorno. L’esponente di FdI, in città per un'iniziativa elettorale in vista dell'election day del 4 marzo (LO SPECIALE), ha fatto una passeggiata nel quartiere di Sant’Andrea. Qui alcuni manifestanti, sembra non del quartiere, le hanno cantato "Bella ciao" e intonato cori come "Livorno è antifascista". La Meloni è stata anche raggiunta da una bottiglia di plastica e da uno sputo. “Sono stata aggredita, non contestata”, ha spiegato lei. Messaggi di solidarietà da parte di diversi esponenti del centrodestra e dal Pd.

La contestazione a Livorno

Durnate la visita di Giorgia Meloni è stato esposto anche un cartello con scritto “Livorno i fascisti non li vuole. Meloni vattene”. Lei, circondata dalle forze dell’ordine, ha accennato una sorta di balletto al ritmo dei cori, dicendo: "Loro sono questi" e riprendendo i contestatori anche col telefonino. Verso la leader di FdI è stata poi lanciata una bottiglietta mentre stava salendo in auto per lasciare la città. Non ha riportato conseguenze. L'auto è stata circondata dai manifestanti e presa a calci: il veicolo, che era protetto dalle forze dell'ordine, è comunque riuscito a partire alla volta di Pontedera (Pisa).

Il racconto di Giorgia Meloni

"A Livorno oggi le due Italie che si confrontano il prossimo 4 marzo”, ha detto Meloni. “Da una parte Fratelli d'Italia che parla con i commercianti, con le persone comuni, di sicurezza, di tutela del piccolo commercio, di identità, di marchio italiano. Dall'altra i soliti quattro deficienti dei centri sociali che quattro giorni fa in branco prendevano a calci un brigadiere dei carabinieri mentre era a terra e che oggi vogliono impedire a me di parlare. Scegliete da che parte stare, italiani. Scegliete se stare dalla parte degli antidemocratici o della democrazia e della libertà".

Meloni: a Livorno aggredita non contestata 

“Se quello che è accaduto a Livorno fosse successo a qualche esponente di sinistra ci sarebbe qualcuno che chiederebbe l'intervento dei caschi blu dell'Onu. Non sono stata contestata ma sono stata aggredita”, ha detto Giorgia Meloni. "Sono stata insultata - ha aggiunto - e mi hanno sputato impedendoci di parlare e di incontrare i commercianti che da troppi anni combattono con la crisi”.

Solidarietà a Meloni dal centrodestra e dal Pd

Oltre al messaggio di solidarietà del suo partito, anche altri politici hanno commentato l’episodio di Livorno. "Calci, pugni, sputi, insulti e lancio di bottigliette per impedire ad una donna di parlare con i cittadini. Siamo sicuri che il pericolo imminente sia il ritorno del fascismo?”, ha detto Ignazio La Russa. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha parlato di “assurda aggressione” mentre Daniela Santanchè ha chiesto di fermare le provocazioni. "Anche se numerose forze politiche sono state silenti quando nei giorni scorsi un fascista candidato della Lega, dopo aver ferito 6 innocenti ha sparato contro una nostra sede, noi esprimiamo ferma condanna per l'aggressione subita dall'onorevole Giorgia Meloni alla quale va la nostra solidarietà" si legge in una nota dell'ufficio stampa del Partito democratico. 

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