Macerata, Mattarella: “Senza senso di comunità si arriva a violenza”

Politica
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Ansa)
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Il presidente della Repubblica, senza nominarlo direttamente, ha fatto un riferimento al raid razzista nella città marchigiana. In giornata c’è stato un acceso dibattito politico sul tema con attacchi reciproci tra i vari leader

L'Italia "ha bisogno di sentirsi comunità, senza diffidenza. La mancanza di senso di comunità porta a diffidenza, intolleranza e a volte alla violenza". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale, ha fatto un riferimento, senza nominarlo direttamente, al raid razzista di Macerata, in una giornata in cui il dibattito politico sul caso ha visto numerosi attacchi e repliche da parte dei leader dei vari schieramenti.

Le parole di Mattarella

"Questo senso di vita di comunità, del bene comune, dell'importanza della condizione degli altri è fondamentale", ha aggiunto il presidente Sergio Mattarella dopo aver consegnato al Quirinale le onorificenze al merito della Repubblica a trenta cittadini italiani scelti per il loro impegno civile.

Accuse reciproche tra i leader politici

Le reazioni politiche si sono moltiplicate negli ultimi due giorni dopo il raid a sfondo razziale di Macerata, in cui Luca Traini (ora accusato di strage aggravata da razzismo) sabato scorso ha sparato dalla sua auto ferendo almeno 6 persone, tutte straniere e provenienti dall’Africa, forse per vendetta nei confronti dell’omicidio di Pamela Mastropietro. Il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e il leader di Liberi e uguali Pietro Grasso hanno attaccato Matteo Salvini. Ma il segretario del Carroccio ha replicato: “L'allarme sui fascismi è surreale”. E mentre Silvio Berlusconi sui fatti di Macerata ha detto: “Non ci vedo nulla di politico, perché la politica non porta a queste follie”, il segretario Pd Matteo Renzi ha risposto alle sue dichiarazioni di ieri sui migranti: “Io sono una bomba sociale? Ha firmato lui gli accordi di Dublino”. Stessa linea di Luigi Di Maio: “Il principale responsabile della bomba sociale è lui”. Giorgia Meloni, intanto, puntualizza: “La mia Italia non è quella che spara a innocenti, ma le istituzioni non siano omertose su reati immigrati”.

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