Di Maio: negozi chiusi nei giorni di festa, così famiglie più felici

Politica

L’idea del candidato premier del Movimento 5 Stelle prevede sei giorni di chiusura sui 12 festivi previsti nel corso di un anno. Ma non tutti sono d'accordo

Un messaggio che sta facendo parecchio discutere quello postato da Luigi di Maio sul blog di Grillo. "Ho un appello da fare a tutte le forze politiche”, si legge. “Prima delle feste di Natale, prima dello scioglimento della legislatura, il Senato deve approvare la proposta di legge a prima firma di Michele Dell'Orco, già approvata alla Camera dei Deputati all'unanimità, che dice una cosa molto semplice: tutte le famiglie hanno diritto al riposo. Anche quelle che posseggono o gestiscono esercizi commerciali".

“Negozi chiusi la domenica, famiglie più felici”

Il vicepresidente della Camera, candidato premier M5S, torna dunque sulla proposta di legge per la chiusura dei negozi nei giorni festivi, come aveva fatto nell'aprile scorso, cavalcando lo sciopero dei dipendenti dell'outlet di Serravalle. Un argomento che diventa oggetto di discussione soprattutto a due settimane dal Natale. "Le liberalizzazioni selvagge di Monti e dei decreti Bersani hanno fallito” attacca Di Maio. “Hanno solamente spalmato su sette giorni lo stesso incasso che i negozi facevano prima in sei" e sottolinea: "I negozi sempre aperti dal lunedì alla domenica senza rotazioni e senza possibilità di chiusura hanno massacrato le famiglie degli esercenti che non si riposano più. I bimbi devono crescere a contatto con i loro genitori. Famiglie più felici sono la premessa di una Italia più forte".

La posizione di Federdistribuzione: “legge Monti lascia libertà”

Assolutamente contrario alla proposta di chiusura dei negozi almeno 6 giorni festivi all’anno è il Presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli: "Ci sono 4 milioni e 700 mila italiani che lavorano la domenica.  Perché puntare il dito solo verso un certo gruppo di attori? E chi lavora nei bar, nei ristoranti, negli alberghi o nella pubblica amministrazione? In questi anni inoltre la possibilità di fare acquisti nei giorni festivi ha attenuato il calo delle vendite".

Il decreto “Salva Italia” e la posizione di Chiesa e sindacati

La possibilità per un negozio di restare aperto senza limiti legati ai prodotti venduti come avviene invece in altri paesi europei è stata introdotta dal decreto “Salva Italia” promosso dal governo di Mario Monti alla fine del 2011. Negozi e supermercati hanno la possibilità di restare aperti 24 ore su 24 e tutti i giorni della settimana, domenica compresa, pagando i lavoratori quanto previsto dalla legge per il lavoro notturno e festivo. I sindacati, la Confesercenti e la Chiesa cattolica, con motivazioni diverse, hanno sempre criticato quella proposta sostenendo che le aperture prolungate ledono i diritti dei lavoratori e delle persone credenti.

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