'Ndrangheta a Seregno: cade la giunta, Comune commissariato

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Il vicesindaco di Seregno Mariani, il sindaco Mazza, la sede del Comune lombardo e un frame di un'intercettazione relativa all'inchiesta

I consiglieri dei diversi gruppi consiliari hanno annunciato le proprie dimissioni in seguito all’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Brianza. Il primo cittadino Edoardo Mazza (eletto con Forza Italia) si trova ai domiciliari con l’accusa di corruzione

La giunta comunale di Seregno (Monza) è caduta, in seguito alle dimissioni di consiglieri e assessori di Lega Nord, Forza Italia e della minoranza, centrosinistra e liste civiche, che questa mattina hanno deciso in massa di abbandonare l’incarico in seguito all'inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo della politica e dell'imprenditoria in Brianza.

Disposto il commissariamento

Il ministro dell'Interno Marco Minniti, intanto, ha delegato il prefetto di Monza Brianza a esercitare l'accesso presso il Comune di Seregno per la verifica della sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata di tipo mafioso. Il prefetto ha anche proposto lo scioglimento e disposto la sospensione del consiglio comunale con la nomina di un commissario prefettizio, il prefetto Antonio Cananá, per la provvisoria amministrazione dell'ente.

Le dimissioni dei leghisti

Il primo ad annunicare l'abbandono dell'incarico è stato il vicesindaco di Seregno Giacinto Mariani, della Lega Nord, indagato per abuso d'ufficio nella maxi inchiesta. Insieme a lui, l’intero gruppo consiliare della Lega Nord al consiglio comunale di Seregno, formato da otto consiglieri, ha deciso di firmare la rinuncia alle proprie cariche.

Le parole di Mariani

Mariani, vicesindaco leghista di Seregno, ha annunciato le proprie dimissioni nel corso di un incontro politico ad Albiate (Monza), al quale era presente anche il leader del Carroccio Matteo Salvini. "Sono ventiquattro anni che sono seduto in Consiglio comunale, come assessore, come consigliere comunale e poi dieci anni da sindaco e due anni e qualche mese da vicesindaco”, ha spiegato Mariani. "La Lega senza se e senza ma è per la lotta alla ‘ndrangheta. Quando ho visto che qualcosa non andava ho fatto degli esposti". Poi ha aggiunto: "Da qui in avanti, con quello che sta uscendo sulla stampa, verremo additati come mafiosi, tutto quello che noi non siamo. Per questo tutto il nostro gruppo ha deciso di dare le dimissioni”. (LE INTERCETTAZIONI)

La decisione di Forza Italia

Dopo le dimissioni dei consiglieri della Lega si attendeva la decisione del gruppo consiliare di Forza Italia, partito con cui sono stati eletti il sindaco Edoardo Mazza e un consigliere comunale, finiti entrambi agli arresti domiciliari. Poche ore dopo sono arrivate anche le loro dimissioni. "Alla luce dei recenti eventi che hanno interessato il nostro Comune, con senso di responsabilità e rispetto dei cittadini seregnesi - comunicano i consiglieri in una nota - abbiamo rassegnato le dimissioni. Altrettanto hanno fatto i coordinatori cittadini”. Sul piano giudiziario, invece, è attesa nei prossimi giorni la decisione del gip, dopo l’interrogatorio di garanzia, sull'interdizione dai pubblici uffici o servizi chiesta dalla Procura per il vicesindaco dimissionario Mariani.

L'inchiesta e il blitz 

Il 26 settembre le forze dell’ordine hanno eseguito in varie province italiane 27 misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta, partita nel 2015, sulle infiltrazioni della 'ndrangheta nel mondo dell'imprenditoria e della politica lombarda. I coinvolti sono accusati a vario titolo di numerosi reati. Tra loro anche il sindaco di Seregno Edoardo Mazza, con l’accusa di corruzione, che ha dichiarato: “Chiarirò ogni cosa”. Secondo gli inquirenti, il primo cittadino avrebbe promesso il proprio sostegno al costruttore Antonio Lugarà per fargli ottenere i permessi per un cantiere. In cambio, l'imprenditore gli avrebbe fornito un pacchetto di voti.

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