Comunali 2017, la bufera giudiziaria alla vigilia del voto a Trapani

Politica
Una veduta di Trapani (Fotogramma)
Fotogramma_Trapani

La corsa politica nel capoluogo siciliano è stata caratterizzata dalle vicende che hanno coinvolto gli esponenti del Centrodestra: Antonio D'Alì (FI) e Girolamo Fazio (Udc)

Una vicenda giudiziaria sta caratterizzando la vigilia del voto a Trapani. Tra il 18 e il 19 maggio scorsi, infatti, Antonio D'Alì e Girolamo Fazio, due dei cinque candidati alla carica di sindaco, sono stati colpiti da due provvedimenti della magistratura siciliana: D'Alì è stato raggiunto da una misura di soggiorno obbligato in città, mentre Fazio è stato posto agli arresti domiciliari (poi revocati) con l'accusa di corruzione. Questo ha influenzato lo scenario politico di Trapani, che è uno dei 129 comuni siciliani, e il secondo capoluogo di provincia con Palermo, che il prossimo 11 giugno (cone eventuale ballottaggio il 25 giugno) saranno chiamati a rinnovare le proprie amministrazioni locali. Sono 60.428 i cittadini aventi diritto di voto e 305 i candidati consiglieri, divisi in 13 liste, in lizza per 24 scranni comunali. (I RISULTATI IN TEMPO REALE).

Il terremoto giudiziario sul Centrodestra

Sono due diverse inchieste quelle che hanno coinvolto Antonio D'Alì e Girolamo Fazio. Il primo, candidato sindaco con Forza Italia, Psi e una lista civica, è stato raggiunto lo scorso 18 maggio da un provvedimento di soggiorno obbligato disposto dal Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura della Repubblica. La decisione del Tribunale, che ha accolto la tesi dei Pm secondo la quale l'ex senatore di FI sarebbe un soggetto "socialmente pericoloso", è arrivata un'ora dopo la presentazione della candidatura e delle liste collegate. D'Alì era già stato processato e assolto sia in primo grado che in appello, lo scorso settembre, dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il caso Fazio

Il 19 maggio è stata invece la volta di Girolamo Fazio, detto Mimmo, per il quale il Gip del Tribunale di Palermo ha emesso un provvedimento di ordinanza di detenzione domicilare in seguito a un'accusa di corruzione maturata nel corso della maxi inchiesta sul cosiddetto "sistema Trapani". Fazio, candidato sindaco con l'Udc e quattro liste civiche, si presenta per la terza volta per la carica di primo cittadino dopo aver ottenuto due mandati consecutivi dal 2002 al 2012. Eletto successivamente alla carica di deputato regionale, Fazio è oggi accusato dalla Procura della Repubblica di Palermo di aver ricevuto dall'armatore Ettore Morace tangenti su fondi per il trasporto marittimo insieme al funzionario regionale Giuseppe Montalto. In particolare viene contestato ai due di aver concesso con "bandi su misura" finanziamenti regionali gonfiati alla Liberty Lines, la compagnia di navigazione di Morace, anch'egli arrestato con Fazio e Montalto dai militari di Trapani e Palermo. Il 3 giugno il Gip di Palermo ha ordinato la revoca dei domiciliari per Fazio, mentre rimane per lui il divieto di dimora a Palermo. Il  candidato sindaco, sospeso in virtù della legge Severino dalla carica di deputato regionale dopo l'arresto per corruzione, è ritornato dunque in pista per lo scranno più alto dell'amministrazione trapanese. "Ho troppo rispetto per le istituzioni: se non avessi la coscienza pulita non avrei proseguito la campagna elettorale", ha detto Fazio ai suoi sostenitori riuniti nel comitato elettorale. La decisione di revocargli i domiciliari è giunta al termine di un lunghissimo interrogatorio, durante il quale pare che il candidato sindaco si sia limitato a non negare fatti contestatigli dalla Procura di Palermo e ad aggiungere qualche particolare rispetto alla vicenda che lo vede imputato per corruzione.

Il Centrosinistra

Le posizioni precarie di D'Alì e Fazio, che finora non hanno ritirato le loro candidature, potrebbe favorire uno degli altri tre candidati. Il primo è Pietro Savona appoggiato dal Partito Democratico e dalle due liste civiche "Cittadini x Trapani" e "Trapani Svegliati". Savona, già consigliere provinciale, si presenta con un programma incentrato sul miglioramento del governo del territorio, delle politiche sociali, turistiche e ambientali.

Il Movimento 5 Stelle

Il candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle è l'architetto Marcello Maltese, scelto lo scorso 8 aprile dagli stessi cittadini trapanesi che hanno deciso di appoggiare il programma partecipato del movimento di Beppe Grillo. Un piano di governo che prevede 24 macrotemi tra cui l'ottimizzazione del sistema rifiuti, provvedimenti di tagli ai costi della politica e l'introduzione del reddito di cittadinanza su base comunale.

Il candidato apartitico

Ultimo pretendente in corsa è Giuseppe Marascia, 48 anni, che si autodefinisce "avvocato civilista con spirito rivoluzionario". Ad appoggiare la sua candidatura alla carica di sindaco ci sono oltre alla lista civica "Città a misura d'uomo", anche Antonio Ingroia, ex magistrato e commissario del Libero Consorzio dei Comuni della provincia, e Fabrizio Bocchino, senatore trapanese di Sinistra Ecologia e Libertà che, in caso di vittoria, il programma indica come futuro assessore alla comunicazione. Il piano amministrativo di Marascia è diviso in cinque grandi aree: la comunicazione, i servizi, il territorio, la mobilità e le risorse.

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