Stadio Roma, si cerca intesa. Vicesindaco: c'è revisione del progetto

Politica
Il progetto per il nuovo stadio della Roma (Ansa)

Luca Bergamo, braccio destro in Campidoglio di Virginia Raggi, al termine dell’incontro convocato ad hoc ha dichiarato che la società sportiva ha presentato una nuova bozza “con caratteri fortemente innovativi”

"Vorrei ringraziare la Roma per aver risposto alle sollecitazioni dell'amministrazione capitolina nella riunione della scorsa settimana presentandoci oggi una revisione del progetto che ha dei caratteri fortemente innovativi”. Il vicesindaco di Roma Luca Bergamo si è espresso così al termine dell'incontro ad hoc sul nuovo stadio. Incontro a cui non ha partecipato l'assessore all'Urbanistica Paolo Berdini: dopo le polemiche dell’ultima settimana, a fine giornata ha annunciato "dimissioni irrevocabili".

"Rispetteremo i tempi" - “I tavoli tecnici sono ancora al lavoro, faremo una valutazione di questa importante novità e ci siamo dati appuntamento alla prossima settimana. Rispetteremo i tempi del 3 marzo”, ha detto il vice di Virginia Raggi in Campidoglio. E ha aggiunto: “Parleremo dell’eventuale variante urbanistica una volta completata questa primissima fase, dopo aver fatto le valutazioni".
L'ultimo tavolo "politico" sullo stadio si era riunito - dopo settimane di stallo - nella sede dell'assessorato all'Urbanistica con l'assessore Paolo Berdini: era lui a tenere in mano il dossier sul nuovo impianto ma, dopo la pubblicazione dell'audio nel quale parla delle presunte relazioni sentimentali della sindaca Raggi e la attacca, la sua posizione appariva in bilico da giorni. Sulle dimissioni dell'ormai ex assessore, probabilmente, avrà pesato anche la decisione del Campidoglio di dialogare con la Roma e il costruttore e di tenere una linea più morbida sul taglio delle cubature rispetto al progetto iniziale. Taglio che, per Berdini, doveva essere invece drastico. 

Giallo su sms Di Maio a Raggi su Marra - Intanto in casa M5S si parla anche del presunto sms che Luigi Di Maio avrebbe inviato a Virginia Raggi, un messaggio in cui avrebbe definito Raffaele Marra “un servitore dello Stato”. La ricostruzione giornalistica de La Repubblica e Il Corriere della Sera, smentirebbe quanto detto dallo stesso Di Maio, che aveva dichiarato di aver voluto cacciare Marra da tempo. L’indiscrezione ha scatenato il leader del M5S Beppe Grillo che in un post intitolato “Giornalismo killer, la misura è colma”, ha parlato di “fake news di una gravità inaudita perché hanno scritto cose false, fuorvianti e non verificate”.

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