M5S, approvato il nuovo codice etico: "No dimissioni per gli indagati"

Politica

Gli iscritti al Movimento hanno votato online le nuove regole: il 91% dei voti a favore. Il Pd parla di “codice salva-Raggi”. Grillo dal suo blog attacca: "Tutti contro internet, il governo decide la verità. Serve giuria popolare per verificare le notizie dei media" 

 

Gli iscritti al Movimento 5 Stelle hanno approvato oggi con un voto online il nuovo codice etico del Movimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie. Il testo è stato approvato  con il voto favorevole del 91% dei partecipanti, pari a 37.360 iscritti.


<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Il Codice di comportamento M5S è stato ratificato con il voto favorevole del 91% dei partecipanti: <a href="https://t.co/6LYemH3Q56">https://t.co/6LYemH3Q56</a></p>&mdash; Beppe Grillo (@beppe_grillo) <a href="https://twitter.com/beppe_grillo/status/816348826982354944">3 gennaio 2017</a></blockquote>

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Una svolta garantista nel decalogo pubblicato ieri sul blog di Grillo: chi è indagato non è obbligato a dimettersi, ma solo ad informare immediatamente il gestore del sito. Le sanzioni non sono più automatiche. Regole che fanno discutere. Il Pd parla di “codice salva-Raggi”.

 

Grillo: "Giuria popolare per verificare le notizie" - In giornata Grillo, dal suo blog, ha scritto anche un post attaccando il governo e i media. "Tutti contro Internet. Puntano il dito sulle balle che girano sul web, sull'esigenza di ristabilire la verità tramite il nuovo tribunale dell'inquisizione proposto dal presidente dell'Antitrust. Così il governo decide cosa è vero e cosa è falso su internet". 

 

Il leader del M5S ha proposto una giuria popolare per arginare le bufale. "Propongo, non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media". 

 

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