D'Alema a un giornalista: "Dice cose sciocche, la denuncio"

Politica

A scatenare la reazione dell'ex premier una domanda sulla vendita del suo vino alla cooperativa coinvolta nell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Ischia. "La legge tuteli i non indagati" chiede. L'Anm risponde: "Pensare ai reati"

Battibecco tra Massimo D’Alema e un cronista a margine della presentazione del nuovo numero della rivista Italianieuropei. A scatenare la reazione dell’ex premier è stata una domanda del giornalista sull’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Ischia (che si è poi dimesso) e dove è spuntata una intercettazione che lo chiama in causa (D’Alema ha prontamente preso le distanze affermando di aver avuto un rapporto trasparente con la cooperativa in questione e "non aver commesso nessun illecito e tratto nessun beneficio").

Lo scontro
- "Qualcuno ha ritenuto inopportuno unire l’immagine di una convention del Pd con una vendita di 2000 bottiglie", ha detto il cronista rivolto all’esponente democratico. "Non c’entra nulla", è stata la risposta di D’Alema. "Gli acquisti sono avvenuti nel corso di due anni e non in una convention del Pd. Lei dice delle cose sciocche perché quegli acquisti, come risulta chiaramente dalle fatture, sono avvenuti nel corso di due anni, sono stati regolarmente fatturati, sono avvenuti in prossimità delle festività, evidentemente per fare regali come fanno molte imprese". "Siccome oggi sto denunciando diversi giornali - ha poi aggiunto - denuncio anche lei, con l’occasione".

D'Alema: "Contro di me campagna diffamatoria" - D'Alema ha poi incontrato di nuovo i giornalisti per chiarire la sua posizione dopo la diffusione di alcune notizie sui giornali: "Io non sono indagato per nessun reato. E allora perché si devono rendere pubbliche cose private di persone che non hanno compiuto alcuno reato e vengono gettate in pasto all’opinione pubblica per essere diffamate?". In giornata l'ex premier, in un'intervista al Corriere, aveva sollevato anche il problema di garantire una "tutela alle persone non indagate" sul tema della intercettazioni. Concetto ribadito poi anche nell'incontro con la stampa:



"La mia azienda svolge attività regolare"


L'Anm risponde: stop polemiche, pensare a reati - In serata interviene anche l'associazione nazionale magistrati, che a proposito delle critiche di D'Alema sull'uso delle intercettazioni nell'inchiesta sulle tangenti a Ischia, afferma: "Fermare l'attenzione sui fatti gravi di corruzione che stanno emergendo, non sulle polemiche". E aggiunge: la riservatezza "va tutelata", ma "non si mettano in discussione le intercettazioni come strumento di indagine".

A Sky TG24 Maurizio Carbone, segretario generale ANM - Associazione Nazionale Magistrati VIDEO

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