Lega, Salvini: nessun accordo con Berlusconi, siamo diversi

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"Non c'è nessuna intesa con Fi" dice il segretario federale. Immediata la replica di Toti: "Puntiamo a coalizione, ma no a prese in giro". Il leader del Carroccio torna poi sulla polemica in Veneto: "Chi mette in difficoltà Zaia si accomoda fuori"

Le alleanze scuotono il centrodestra. Ad escludere uno degli scenari che sembrava farsi largo in questi giorni  ci pensa il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che gela Forza Italia: "Nessun accordo con Berlusconi - dice - Siamo troppo diversi".

Salvini: no accordo con Berlusconi - "Ad oggi non c'è nessuna intesa sul piano politico nazionale perché a Bruxelles sediamo su banchi diversi, lui difende l'euro che noi riteniamo una moneta sbagliata, lui è insieme alla Merkel, noi alla Le Pen. Abbiamo una visione di Italia e di Europa completamente diversa" afferma il leader del Carroccio. E immediata arriva la replica del consigliere politico di Forza Italia, Giovanni Toti, che afferma chiaramente: FI "deve cercare di costruire una coalizione di centrodestra larga e vincente ma non siamo disposti ad essere presi in giro". E sottolinea anche che una mancata alleanza in Veneto "metterebbe in discussione anche l'esperienza della Lombardia.

"Renzi s'è gonfiato in fretta, ora si sgonfia" - Il segretario federale della Lega Nord, dal canto suo, sembra guardare ben oltre il nodo alleanze alle Regionali e puntare dritto all'obiettivo: "Prendere un voto più di Renzi". Il presidente del Consiglio, dice, "si è gonfiato molto in fretta e quando ti gonfi tanto in fretta, ma non mantieni quello che prometti, ti sgonfi altrettanto in fretta. Ci stiamo preparando al dopo Renzi".

"Zaia non si discute" - Dalla Toscana, Salvini affronta anche la polemica generata dalla possibile candidatura autonoma di Tosi contro Zaia in Veneto: "Zaia non si discute, avrà totale e pieno mandato per riproporsi per altri cinque anni. Tosi è un ottimo sindaco, è il segretario della Lega in Veneto, se sostiene Zaia è il benvenuto". Poi avverte: "Chiunque metta in difficoltà Zaia fa un favore alla sinistra e fa un dispiacere ai veneti e quindi si accomoda fuori". E interviene anche il presidente della Regione che, alla notizia della convocazione per il 5 marzo a Padova da parte del segretario nazionale della Liga Veneta Flavio Tosi di un consiglio per decidere i nomi delle liste per le elezioni regionali, replica: "Al di là delle norme e dei regolamenti dello statuto, quando si costruisce una squadra e si fanno delle scelte si deve partire dal punto di riferimento, ovvero dal candidato presidente". Su come si possa uscire dall'attuale stallo nel Carroccio veneto, Zaia non ha una soluzione da indicare. "Con il buonsenso che al momento non c'è - taglia corto, in un'intervista rilasciata all'Ansa - . Viviamo una situazione kafkiana". E per non lasciare dubbi lancia un messaggio preciso al 'rivale' Tosi: "Vado avanti per la mia strada, chi mi ama mi segua".

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