Quirinale: al via le consultazioni, Renzi vede il Pd

Politica

Oggi il Partito democratico, domani gli altri partiti. A quattro giorni dall'inizio delle votazioni per il Colle, il premier avvia i colloqui. Tensione tra i Dem. Guerini: "Non penso si faranno nomi adesso". Fibrillazioni anche in Forza Italia

Oggi il Pd, domani gli altri partiti. Matteo Renzi avvia le consultazioni per il Quirinale nella convinzione che per eleggere il nuovo presidente della Repubblica sia necessario partire dal confronto interno ai Dem ma che poi sarà inevitabile dialogare con le altre forze politiche perché il Pd non è autosufficiente. A quattro giorni dall'inizio delle votazioni per il Capo dello Stato sono ancora molti i nomi che girano e ogni giorno le quotazioni del borsino subiscono variazioni (LO SPECIALE - L'INFOGRAFICA).

Guerini: "Non penso si faranno nomi adesso" -
I contatti fra i protagonisti sono continui ma sia la minoranza Dem sia Berlusconi sono ancora in attesa di conoscere il candidato del premier. E ognuno rivendica la necessità che sia un profilo, e un nome, condiviso. Dopo le prove di forza dei giorni scorsi, consumate durante l'esame della legge elettorale in Senato, sono in corso trattative con tutte le aree dei cosiddetti “dissidenti” del Pd, bersaniani in testa. Ragion per cui in molti attendono un incontro fra il premier e l'ex segretario Pier Luigi Bersani: "Non penso si faranno nomi adesso, anche perché abbiamo ancora in calendario gli incontri con le altre forze politiche", dice il vicesegretario Dem Lorenzo Guerini.

Fibrillazioni in Forza Italia -
E martedì, quando Renzi incontrerà presso la sede del Pd tutte le forze politiche sarà la volta anche di Forza Italia, anche se non è escluso che Renzi e Berlusconi tornino a vedersi in un incontro separato. Il capogruppo degli azzurri al Senato Paolo Romani si dice convinto che il presidente del Consiglio non potrà non tenere conto del "blocco dei moderati" e che dunque sia difficile che in caso di intesa con la minoranza Pd possa nascere una candidatura sgradita a Forza Italia. Dove, intanto, continuano a registrarsi fibrillazioni con Raffaele Fitto che intravede il rischio di "un'obbedienza cieca" al premier (l'intervista a Sky TG24).

Il “no” del M5S -
Chi non andrà al Nazareno come il M5S insiste poi nel voler sapere in anticipo i “papabili” in modo da poterli sottoporre al gradimento della Rete con in cambio la promessa di votare il prescelto già al primo scrutinio.

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