
Matteo Renzi nel suo discorso finale alla Leopolda è intervenuto su molti temi. Per rendere più efficaci le sue parole ha utilizzato una serie di metafore, citazioni e paragoni -

Ampio spazio del discorso del premier è ruotato attorno al dibattito sull'articolo 18. "Nel 2014 aggrapparsi ad una norma del 1970 che la sinistra di allora non votò è come prendere un iPhone e dire dove metto il gettone del telefono?", ha detto Renzi -

Per evidenziare la distanza storica nella battaglia sull'articolo 18 il premier ha detto: "E' come cercare di mettere un rullino in una fotocamera digitale" -

"Ma l'Italia del rullino è finita", ha aggiunto il presidente del Consiglio criticando dal palco della Leopolda chi difende l'articolo 18 -

Nei suoi paragoni Renzi ha anche detto che "aggrapparsi all'articolo 18 è come provare a mettere una chiavetta Usb in un giradischi" -

Quest'ultima però è una gaffe, dal momento che i giradischi con le prese Usb esistono e sono in commercio, come hanno fatto notare alcuni utenti su Twitter -

Ancora sull'articolo 18, il premier ha citato anche i Peanuts: "Il posto fisso non c'è più. Siccome è cambiato tutto, un partito di sinistra che fa? Un dibattito ideologico sulla coperta di Linus?" -

In un altro passaggio del discorso Renzi ha detto: "La memoria senza speranza è per il museo delle cere" -

Il riferimento al museo delle cere non è nuovo. Lo usò anche il 15 dicembre 2013, quando appena nominato segretario del Pd disse: "Casa nostra è sulla frontiera non al museo delle cere" -

Sulla pressione fiscale Renzi ha detto: "Ho capito che se dico 'diamo 80 euro' sono il Giorgio Mastrota de noantri, se parlo complicato divento invece un intellettuale organico", citando il re delle televendite -

Durante il discorso il premier ha ricordato che "quando si apre un cantiere c'è subito una convention di pensionati che si raduna ai lati e dice, scuotendo la testa, 'non si fa così'" -

Sull'operato del governo il premier ha usato una metafora ciclistica: "In pochi mesi siamo chiamati a fare quello che a altri è stato chiesto per tanti anni. Abbiamo una salita con il 13 per cento di pendenza, ci saranno difficoltà" -

"Quando arriviamo al traguardo i professionisti della gufata ci riconosceranno perché saremo quelli che hanno la maglia rosa", ha detto il premier ricordando il simbolo che contraddistingue il leader del Giro d'Italia di ciclismo -