L'ex premier apre alla possibilità che "per il bene del Paese si stia tutti insieme". Sul futuro di FI torna a parlare di primarie e spiega: "Il nuovo leader non si alleva in batteria". Nuovo attacco alla riforma del Senato: "Assolutamente inaccettabile"
“Il nuovo leader di Forza Italia non si alleva in batteria” – L'ex premier torna poi a parlare del futuro del suo partito: "Sarebbe bene se Forza Italia avesse un nuovo leader riconosciuto dalla base. Ma questo ad oggi non è". Per Berlusconi i "leader non si allevano in batteria come i polli, è la gente che si sceglie il leader e per la politica sono gli elettori a sceglierli". Sulla possibilità che Marina Berlusconi entri in politica ha ribadito: "Da sempre ho lasciato decidere ai miei figli quello che intendono fare, ma li ho sconsigliati tutti". giorni scorsi.
#Berlusconi: nella situazione attuale credo che le primarie siano assolutamente necessarie #radioanchio
— Silvio Berlusconi (@SBerlusconi2014) 6 Maggio 2014
Contro la riforma del Senato – In un'altra intervista Berlusconi è poi tornato ad attaccare il testo governativo della riforma del Senato definendolo "inaccettabile". "Non abbiamo avuto difficoltà a dirci d'accordo sui tre punti che ci sono stati presentati: diminuzione delle spese, non elezione diretta dei senatori, no a necessità di voto sulla fiducia. Poi – ha riassunto l'ex premier – è successo che, senza consultarci, Renzi ha fatto approvare dal consiglio dei ministri un assetto del Senato assolutamente inaccettabile. "Con questo progetto - ha detto Berlusconi - si trasforma il Senato in dopolavoro per i sindaci in gita turistica a Roma. Quindi nel secondo incontro ho fatto presente a Renzi la nostra indisponibilità ad accettare la loro proposta e lui si è detto disponibile a un tavolo in cui nostri e loro tecnici decidessero una diversa conclusione". L'attacco alla Bce – L'ex cavaliere è poi tornato a parlare di un'eventuale uscita dell'Italia dall'euro: "L'idea mi pare avventurosa. Ma se non dovessimo riuscire a cambiare la politica della Bce e dell'Ue sarà la realtà ad imporre a noi, alla Francia, all'Irlanda e al Portogallo, l'uscita dall'euro per ritornare alla nostra moneta".