
24 aprile. Dopo l'intervento all'aorta addominale, Marco Pannella ha tenuto una conferenza stampa dal Policlinico Gemelli di Roma dove è ancora ricoverato -

"Siamo sempre a Radio Radicale in un modo non dei più frequenti", ha ironizzato in collegamento radiofonico dalla struttura ospedaliera, insieme a Rita Bernardini, leader di Radicali Italiani -

"Non potevo abbandonare il Gemelli, una disobbedienza un po' forzata era impossibile", ha scherzato Pannella -

Dimesso dall’Unità di Rianimazione, Pannella ha deciso di continuare il suo Satyagraha (la lotta nonviolenza praticata tra gli altri da Gandhi ndr.), che comprende anche lo sciopero della sete, per lo stato della giustizia e la battaglia sulle carceri -

“Il mio contributo ai parenti di detenuti, volto ad evitare che cada definitivamente sull'Italia l'infamia della continuità con i decenni fascista e nazista” (il 28 maggio scade il termine per superare il sovraffollamento dato dall’Europa ndr.) -

Nella diretta di circa un'ora Pannella ha ringraziato nuovamente Napolitano per il suo messaggio alle Camere su giustizia e carceri. E si è rivolto anche a Papa Francesco: "Santità, o subito o mai più", ha detto riferendosi all'amnistia -

In un passaggio della conferenza ha parlato anche del "velocissimo Matteo Renzi", accusandolo di non voler "dare spazio alla questione del finanziamento pubblico dopo che i Radicali nel '92 hanno vinto un referendum per l'abrogazione totale -

Nella serata di mercoledì 23 aprile, Pannella ha ricevuto la visita del primo cittadino Ignazio Marino e ha sentito telefonicamente il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano -

"Ho detto a Napolitano quello che penso, che non bisogna rassegnarsi a vedere cadere sul nostro stato un'infamia come quella tedesca degli anni '30 e '40" a causa della condizione delle carceri", ha sottolineato Pannella -