Cambia il Senato, sì del Cdm alla riforma

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Via libera unanime al ddl. Per i senatori: no fiducia, no voto su bilancio, no elezione diretta, no a indennità. Renzi: "E' una svolta per la politica. E' finito il tempo dei rinvii". LIVE BLOGGING

Con il voto all'unanimità del Consiglio dei ministri di lunedì 31 marzo (qui il comunicato di Palazzo Chigi) parte ufficialmente la nuova, e più discussa, riforma dell'era Renzi. Quella del Senato, con in aggiunta quella del Titolo V della Costituzione e del Cnel, organo costituzionalmente rilevante di cui si chiede l'abolizione (la slide del governo). "Un progetto che vale un'intera carriera", ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo aver ribadito nel battage mediatico degli ultimi due giorni che sul piatto ci sono le sue dimissioni: "Se non passa la riforma, finisce la mia storia politica". A poche ore dall'annuncio del varo a Palazzo Chigi, è poi arrivata la spinta del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il quale, senza entrare nei dettagli del progetto, "è improrogabile il superamento del bicameralismo paritario".

Via libera alla riforma del Senato - L'approvazione del ddl di riforma costituzionale in Cdm mostra "una classe politica che ha capito che è finito il tempo dei rinvii" ha affermato Renzi durante la conferenza stampa per illustrare il ddl. E ha rivendicato: "E' una grandissima svolta per la politica e le istituzioni". Il provvedimento dovrà essere varato "in prima lettura entro il 25 maggio" ha aggiunto, perché, "di fronte al crescere del populismo e del sentimento anti politica, se la politica fa il suo mestiere e cambia tutto è più semplice".

Per i senatori, no elezioni né indennità - Renzi ha aggiunto che il Parlamento "migliorerà, valorizzerà" il testo del governo ma che restano quattro "paletti": fra le competenze del nuovo Senato non ci dovranno essere il voto fiducia, il voto su bilancio, e restano capisaldi il no all'elezione diretta dei senatori e all'indennità per i senatori.
Questo piano delle riforme sarà anche "il piatto forte del Def", ha aggiunto il presidente del Consiglio. "Non so se ci sarà lieto fine ma questo è un buon inizio, il segno di una classe politica che ha capito che è finito il tempo dei rinvii" ha poi dichiarato ai microfoni di Sky TG24 intervistato dal direttore Sarah Varetto (VIDEO).

Riforma del Titolo V e abolizione del Cnel - Tra i punti centrali del provvedimento l'abolizione del Cnel che "è l'antipasto della semplificazione che arriverà per la P. A. nelle prossime settimane" e "mai più eccesso di conflitti tra  regioni e Stato, questo paese deve essere più semplice". Nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm, il premier ha inoltre ribadito i prossimi step del suo governo. "Entro fine aprile" saranno affrontati i temi di fisco, Pa, innovazione e riorganizzazione dello Stato. "A Pasqua - invece - arriverà il dl per gli 80 euro in busta paga" per i meno abbienti".

Berlusconi e il Pd condivideranno questo progetto - Il presidente del Consiglio ha infine affermato, riferendosi a Berlusconi, di "non avere motivi per dubitare che rispetterà l'accordo del Nazareno" che verteva sì sulla legge elettorale, ma anche "e soprattutto" sulla riforma del Senato e del Titolo V. Quanto al Pd, parlando "da segretario del partito", ha assicurato al leader di Forza Italia che avrà "una posizione di grande condivisione di questo progetto".

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