Grillo ai poliziotti: "Non proteggete più questi politici"

Politica

Il leader M5S chiede alle forze dell’ordine di unirsi ai Forconi che manifestano. Una protesta che, dice, "può essere solo l’inizio di un incendio". E agli agenti che si sono tolti il casco a Torino: "Un grande gesto". Renzi: "Parole strumentali"

"Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro". Così Beppe Grillo, in una lettera aperta alle forze dell'ordine pubblicata sul blog, invita gli agenti ad unirsi alla protesta dei Forconi, che stanno manifestando da Nord a Sud contro le politiche di austerity. "Mi rivolgo a voi che avete la responsabilità della sicurezza del Paese. Questo è un appello per l'Italia”. La lettera del leader M5S è rivolta a Leonardo Gallitelli, comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano. Parole che suscitano le reazioni di vari esponenti politici, a cominciare dal segretario Pd Matteo Renzi, che le giudica "strumentali e demagogiche".

Ai poliziotti: “Senza casco, un grande gesto” -
Grillo ricorda il gesto di alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino, durante la protesta dei Forconi, si sono tolti il casco: "Si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. E' stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari". A loro, ai poliziotti, Grillo chiede di non proteggere più "questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà”.

I funzionari di Polizia: no a strumentalizzazioni - Su questo punto arriva però la replica del Segretario dell'associazione Funzionari di Polizia, Lorena La Spina, che avverte: "Strumentalizzare il gesto dei poliziotti che, in una fase di calma ed in segno di distensione, tolgono il casco, rischia di innescare derive pericolosissime nella gestione delle manifestazioni di piazza". Sulla stessa linea Pietro di Lorenzo, segretario generale della provincia di Torino Sindacato Italiano Appartenenti Polizia, presente a Torino al momento della manifestazione. Quello di togliersi il casco, precisa a Sky TG24 (VIDEO), è stato “un gesto distensivo ma non è stato indotto dalla piazza né da scelte di partecipazione attiva alla manifestazione”. E dai microfoni di Sky TG24 interviene anche Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato italiano dei lavoratori della Polizia di Stato. “Il gesto simbolico non si sposa con il movimento. Il gesto simbolico è la condivisione  da parte dei poliziotti rispetto alle ragioni di difficoltà in cui oggi noi ci troviamo come cittadini e come operatori della sicurezza” precisa. E aggiunge: “Noi abbiamo poliziotti che si tassano per poter arrestare i latitanti e i mafiosi. Abbiamo ancora oggi colleghi che avanzano il lavoro fatto due anni fa  mentre ci fanno pagare già la tassazione. Per questo i poliziotti dicono che non ce la fanno più”. VIDEO

La protesta dei Forconi “può essere solo l’inizio di un incendio” - Sullo sciopero dei Forconi, che con presidi e volantinaggi stanno manifestando in tutta Italia contro le politiche di austerity del governo, Grillo invece osserva: “La protesta di ieri può essere l'inizio di un incendio o l'annuncio di future rivolte forse incontrollabili". E aggiunge: “I disordini sono dovuti a gente esasperata per le sue condizioni di vita e per l'arroganza, sordità, menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ai privilegi".

L’attacco alle istituzioni - Nel post il leader del Movimento 5 Stelle attacca infine le istituzioni, che definisce “delegittimate”, parla di una legge elettorale “incostituzionale”, di “un Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica che stanno svolgendo arbitrariamente le loro funzioni. E anche i partiti sono "delegittimati dai continui scandali, dalla trattativa Stato-mafia, dalla contiguità di alcuni loro membri con la criminalità organizzata, dall'indifferenza verso i problemi del Paese, dall'appropriazione indebita di 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici bocciati dalla volontà popolare attraverso un referendum". Così "la gestione della cosa pubblica, dei servizi sociali, dalla sanità alla scuola alla sicurezza è allo sbando" e l'economia "al tracollo" con una disoccupazione, in particolare giovanile, che "sta arrivando a livelli intollerabili," mentre "la piccola e media impresa sta scomparendo".

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA PROTESTA DEI FORCONI

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