Legge di Stabilità, scontro sui tagli alla Sanità

Politica

La manovra da 86 pagine approda al Cdm. Saccomanni: "Per la prima volta previsti più investimenti". Ma è braccio di ferro sulla riduzione al comparto salute. Delrio assicura: "Meno interventi del previsto"

Interventi per 10-12 miliardi sul 2014, con l'obiettivo di stimolare la crescita. E' il giorno della legge di Stabilità che approda oggi, martedì 15 ottobre, all'esame del Consiglio dei ministri. Una manovra di 86 pagine che, ha assicurato il presidente del Consiglio Enrico Letta, "sarà di crescita ed equa".

Il nodo dei tagli alla Sanità - A preoccupare nelle ultime ore sono state le voci di possibili tagli al comparto Sanità sul quale avrebbe espresso dubbi anche il Colle. Secondo le ultime indiscrezioni però, fonti del  ministero dell'Economia avrebbero fatto sapere che i tagli al Fondo sanitario nazionale pari a  2,65 miliardi di euro in 3 anni ipotizzati nella bozza della legge di stabilità dovrebbero essere azzerati o ridotti di molto.

Il ministro Lorenzin aveva già fatto sapere che il sistema sanitario nazionale non può reggere altri tagli. Posizione, questa, ribadita anche dal presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani (VIDEO). Rassicurazioni sono arrivate anche dal ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio: "Stiamo lavorando alacremente, ma ancora non abbiamo trovato la quadra - ha ammessso - Comunque i tagli saranno meno del previsto".

Saccomanni: più investimenti - Più in generale, sostiene invece il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni a margine del vertice dell'Ecofin, la legge si Stabilità "dà un forte sostegno a imprese e lavoratori, mantiene l'obiettivo di rimanere nei limiti europei" e "per la prima volta c'è un forte incremento della spesa per investimento" laddove "negli altri anni si sono fatti quadrare i conti tagliandola".

Letta: stabilità in Italia questione soldi non parole - E dalle colonne dell'International New York Times (questo il nuovo nome dello storico Herald Tribune) è il presidente del Consiglio italiano in persona a difendere il suo operato e quello del suo governo. La stabilità politica in Italia è decisiva, "non si tratta di parole ma di soldi". Così Enrico Letta risponde alle critiche di chi aveva definito la stabilità "solo una parola". L'Italia, spiega l'articolo, deve evitare l'instabilità in modo che il Parlamento possa approvare importanti riforme e per non accrescere il peso del debito, con gli interessi che aumentano con ogni crisi politica: "Con interessi più bassi si potrebbero liberare 15 miliardi di euro, e mantenere la promessa di ridurre le tasse sul costo del lavoro", afferma Letta al Nyt.

Sul provvedimento poi il premier è tornato a invitare i giornalisti a non dare retta alle indiscrezioni e ad aspettare il provvedimento. (VIDEO)

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