
Il Senato ha approvato con 175 sì, 18 no e 54 astenuti il decreto Cultura per il rilancio dei beni culturali. Il provvedimento passa ora alla Camera e contiene misure per siti archeologici e musei, soldi per le fondazioni e tax credit per il cinema -

A Pompei entra in campo un direttore generale che coordinerà interventi e appalti nel sito archeologico, che ogni anno attira 2 milioni di visitatori ma è stato martoriato da crolli e incuria -

La Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia sarà separata dal polo museale di Napoli e Caserta, dove nascerà la nuova Soprintendenza per i beni archeologici -

Sono previsti 8 milioni di euro per il completamento dei nuovi Uffizi a Firenze, 5 milioni all'anno per le attività del museo MAXXI a Roma, 4 milioni per la realizzazione del museo nazionale dell'ebraismo a Ferrara -

Il decreto prevede anche la selezione di 500 laureati under 35 per un tirocinio di 12 mesi per la digitalizzazione e la catalogazione del patrimonio del Paese -

Per reperire le risorse è previsto anche l'aumento delle accise per tabacchi, alcool e oli lubrificanti. Il decreto passa ora alla Camera e scade l'8 ottobre -

Assegnati 1,3 milioni a 103 fondazioni culturali tra cui l'Accademia della Crusca, il Museo Nazionale del Risorgimento, la Fondazione Einaudi, la Fondazione Gramsci, ma anche alla Fondazione Craxi: scelta contestata dai grillini in Aula -

Sono stati destinati 75 milioni per risanare i debiti delle Fondazioni liriche-sinfoniche. Quelle virtuose beneficeranno di una quota aggiuntiva. Nel nuovo criterio di assegnazione del Fus premierà chi assicurerà qualità artistica e festival -

Ai 90 milioni destinati al tax credit, il Senato ne aggiunge altri 20 e il fondo sale 110 milioni. In base ad un emendamento di Palazzo Madama, al fondo potranno accedere anche la fiction e l'audiovisivo -

Sono stati stanziati 400 milioni di euro per il Forum mondiale dell'Unesco di Firenze, misura contestata dai grillini che l'hanno definita "un regalo a Renzi" -

Il Senato ha votato si all'emendamento per i circhi senza animali che mira a contrastare l'uso delle bestie negli spettacoli. "L'emendamento - spiegano i senatori firmatari - impegna il Governo ad azzerare entro il 2018 i contribuiti a chi li utilizza" -

"Un segnale di attenzione alle richieste che ci arrivano di dedicare maggiore attenzione alla cultura". Questo il commento del ministro per i Beni Culturali Massimo Bray. "E' un provvedimento che crede nella cultura come valore, come collante del Paese" -

Gli unici voti contrari in Aula sono stati quelli della Lega e, in dissenso dal gruppo, l'ex ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. "Stimo Bray ma non la sinistra e il Pd, che si sono accaniti contro di me in modo selvaggio e senza verità" -