
L'elezione al Quirinale di Giorgio Napolitano porta anche allo sfaldamento del Pd. Nella giornata di sabato 20 aprile, oltre alle dimissioni annunciate di Bersani, si è dimessa l'intera segreteria dei democratici -

Bersani assicura che non andrà "all'estero" ma, con le dimissioni sue e della segreteria, il Pd apre il congresso anticipato che, forse attraverso una reggenza, porterà ad un nuovo leader ma, visti i passaggi, non prima di settembre -

L'ultimo giorno di Bersani da segretario finisce nella commozione in cui il leader si scioglie subito dopo la rielezione di Giorgio Napolitano, per il quale il segretario si spende dopo gli insuccessi per portare al Colle Franco Marini e Romano Prodi -

L'ex leader lascia il testimone al vice, Enrico Letta, che però difficilmente guiderà, da solo, il partito fino al congresso -

Il rischio che si paventa è che il Pd si spacchi in due, se non addirittura in tre, dopo che l'endorsement di Vendola e Barca per Rodotà viene unanimamente interpretato come l'avvio dell'Opa ostile sul Pd -

Pier Luigi Bersani ha commentato con soddisfazione l'elezione di Giorgio Napolitano, ma ha anche chiarito che nel Pd resta un problema politico -