
Cartelloni, manifesti, affissioni. Ogni tornata elettorale è caratterizzata da queste forme di comunicazione immediate ed efficaci. Ma le elezioni del 2013 saranno ricordate per il crollo verticale del loro utilizzo -

Il Pd ha puntato sullo slogan "L'Italia giusta" ma, secondo i dati diffusi nelle scorse settimane ha preferito tagliare del 30% il proprio budget per i manifesti elettorali. "Puntiamo sul web", spiegano i responsabili della comunicazione -

Secondo le stime degli operatori del settore realizzate nelle scorse settimane, le affissioni sono in calo del 30-40% rispetto alle elezioni politiche del 2008 -

Lo slogan di Sel è "Benvenuta sinistra". Ma anche il partito di Vendola ha scelto di rinunciare a una massiccia campagna di affissioni -

Rivoluzione civile, il partito di Antonio Ingroia, al suo debutto aveva preventivato di spendere circa 2 milioni di euro per la campagna elettorale. Una parte sarà destinata ai manifesti, anche se, spiegano dal partito: "Siamo in ritardo con l'affissione"

Il manifesto dell'Udc ha creato un caso a Roma. Il Codacons ha chiesto al Comune di rimuovere i cartelloni perché "ingannevoli". In una nota si spiega: "I deboli che si ritiene di difendere sono coloro impoveriti dal governo Monti appoggiato da Casini" -

Scelta Civica, la lista di Mario Monti, ha puntato su due slogan: "L'Italia che sale" e "Per non tornare indietro". Le norme sulla par condicio prevedono che a 30 giorni dalle elezioni si possa affiggere solo sui cartelloni comunali -

A fine gennaio i titolari delle tipografie lamentavano un calo del 30% negli ordini. "Pochi 'santini' e pochissimi manifesti grandi da 6 metri per 3", spiegava il titolare di una nota tipografia romana -

I manifesti di Oscar Giannino e del suo partito "Fare per fermare il declino" sono stati appesi soprattutto in Lombardia. Per legge sarà possibile affiggere cartelloni entro le ore 22 del 24 febbraio, quando scatterà il silenzio elettorale -

Beppe Grillo, leader del M5S, sul suo blog ha lanciato una campagna contro i manifesti elettorali: "Chi li paga? Decenza vorrebbe che gli indecenti faccioni sui cartelloni spieghino come pagano le imponenti affissioni che deturpano il Paese" -

Il Pdl ha deciso di rinunciare quasi del tutto ai manifesti elettorali. "Puntiamo su internet e tv", spiega Antonio Palmieri, uno dei responsabili della comunicazione del partito -

"Al contrario degli altri partiti, noi non faremo affissioni. Solo qualche manifesto nelle plance comunali. Limiteremo anche spot e pubblicità sulla stampa", spiegano i collaboratori di Berlusconi -

La campagna low cost del Pdl sui manifesti non ha invece preso piede tra i partiti minori della coalizione. I cartelloni sono stati molto utilizzati dal Mir di Samorì, lista vicina al Cavaliere -

La Lega Nord ha basato tutti i propri manifesti sullo slogan "Tratteniamo il 75% delle tasse al Nord". Il partito ha puntato sul doppio appuntamento Politiche-Regionali per tappezzare soprattutto la Lombardia -

Secondo Gabriele Foschini, titolare della Screencity Adv, azienda specializzata in cartellonistica pubblicitaria, "il calo di affissioni c'è ed è evidente. Il sistema politico ha deciso tutto in fretta e le liste sono state composte solo pochi giorni fa"

Nel centrodestra, dato il crollo di manifesti del Pdl, sono i partiti più piccoli che hanno puntato su questa forma di comunicazione. Fratelli d'Italia, il movimento di Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, ha affisso soprattutto nel Lazio -

Sempre nel Lazio spopolano i manifesti de La Destra di Storace. Secondo gli esperti del settore: "Il tempo per fare comunicazione statica è stato poco. Non c'è stata la possibilità di partire prima con le affissioni, come è accaduto nelle altre occasioni"